Beni per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro sono stati sequestrati dal Nucleo investigativo dei Ccrabinieri di Palermo a Francesco Raspanti, 46 anni. L’uomo, attualmente ai domiciliari, è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Reset, che portò in carcere 31 persone accusate di imporre il pizzo ai commercianti del palermitano. Secondo gli investigatori il 46enne è un esponente di spicco di Cosa nostra a Bagheria. Era lui, insieme al fratello, secondo la Procura ad imporre alle aziende che si era aggiudicate grossi appalti pubblici di rifornirsi di materiale edile nelle loro imprese.
Il provvedimento di sequestro, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, riguarda anche una cospicua quota di partecipazione in una società calcistica locale. Le indagini, svolte attraverso complessi accertamenti patrimoniali, hanno permesso di individuare «un ingente patrimonio illecitamente accumulato dall’indagato» spiegano gli investigatori.
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