Il gup di Palermo ha condannato complessivamente a oltre mezzo secolo di carcere tredici persone ritenute boss e uomini d’onore della famiglia mafiosa del Borgo Vecchio. Il processo si è svolto in abbreviato. L’accusa in aula era rappresentata dalla pm Amelia Luise. Sei le assoluzioni.
Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e rapina. L’indagine che ha portato, un anno fa, a 17 arresti nasce dalla massiccia ribellione dei commercianti del quartiere che denunciarono le richieste di pizzo. Alcune vittime hanno pagato per 15 anni. Prima 200 euro a Pasqua e a Natale, poi 500.
«Nel 2010, mi telefonarono per invitarmi a cercare un amico. Mi rivolsi allora a un collega commerciante, che qualche giorno mi porto’ il messaggio: devi pagare 1000 euro», ha rivelato ai pm uno dei commercianti taglieggiati.
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