Chiesta la condanna da parte della Procura di Palermo, complessivamente, a 69 anni di carcere per sei presunti esponenti della mafia corleonese sotto processo in abbreviato davanti al Gup. Imputati il boss Rosario Lo Bue, ritenuto il nuovo capo del mandamento, per cui è stata chiesta la pena più alta: 16 anni. Il processo nasce da un’inchiesta coordinata dai pm Gaspare Spedale e Sergio De Montis. Per Vincenzo Pellitteri sono stati sollecitati 14 anni, 11 per Pietro Pollichino, 9 per Roberto Pellitteri e Salvatore Pellitteri e 10 per l’omonimo Salvatore Pellitteri, 40 anni.
Rosario Lo Bue, fratello di uno degli ultimi favoreggiatori del capomafia Bernardo Provenzano, avrebbe preso preso lo scettro del comando del mandamento. Il boss è finito in cella in un blitz del novembre dell’anno scorso insieme ad altre cinque persone. Nel corso dell’inchiesta, che portò ai fermi, venne fuori un’intercettazione in cui si parlava di un progetto di attentato al ministro dell’Interno Angelino Alfano. L’indagine svelò un clan a caccia di denaro, pronto a contattare e stringere rapporti con la pubblica amministrazione locale per aggiudicarsi gli appalti, attento ai bisogni delle famiglie dei detenuti.
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