Venti anni. Questa la richiesta di condanna fatta dai magistrati della Dda di Palermo nei confronti di Antonello Nicosia, il 49enne ex Radicali che è stato arrestato nell’inchiesta Passepartout, con la pesante accusa di avere sfruttato il proprio ruolo per entrare in contatto con boss mafiosi in carcere e fare da tramite con gli esponenti della criminalità in libertà. L’uomo è imputato nel processo che si sta celebrando con rito abbreviato. I magistrati Francesca Dessì e Geri Ferrara hanno fatto la stessa richiesta per Accursio Dimino, boss 62enne, arrestato dopo essere tornato libero.
Per l’accusa il rapporto tra Dimino e Nicosia – nel cui passato c’è una condanna a oltre dieci anni per traffico di droga – sarebbe stato contraddistinto anche dalla pianificazione di un’attentato.
Nella vicenda è stata coinvolta e rinviata a giudizio anche la deputata di Italia Viva Giuseppina Occhionero. Per lei l’accusa è di avere dichiarato il falso al momento delle ispezioni in carcere, sostenendo che Nicosia prestava una collaborazione professionale diretta, stabile e continuativa. Nel filone con l’abbreviato richieste di condanna anche per Luigi Ciaccio (due anni e quattro mesi) e Paolo Ciaccio (due anni e due mesi); entrambi sono accusati di favoreggiamento personale aggravato dall’avere agevolato i clan. Il 23 marzo toccherà alle difese.
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