La squadra mobile di Catania ha arrestato Sebastiano Laudani, 32 anni, ritenuto esponente di spicco del clan mussi di ficurinia. L’uomo, nipote omonimo del boss 89enne, deve scontare una pena di 12 anni e 4 mesi per il reato di associazione mafiosa.
Gli inquirenti ritengono che il 32enne ricoprisse al momento un ruolo di vertice all’interno nel clan etneo. A rafforzare questa tesi la sua presenza, l’8 ottobre del 2009, a un importante summit tra diverse famiglie di Cosa Nostra catanese. A quella riunione hanno partecipato Vincenzo Aiello, Venerando Cristaldi, Rosario Tripoto, Ignazio Barbagallo e gli allora latitanti Carmelo Puglisi e Santo La Causa.
Laudani Sebastiano era presente come rappresentante dei mussi di ficurinia, ai quali l’organizzazione Santapaola- Ercolano si era rivolta per ottenere l’appoggio in caso di guerra o per un aiuto nella ricomposizione del conflitto con il clan Cappello- Bonaccorsi.
Sebastiano Laudani, arrestato oggi, è il nipote dello storico boss e capo-bastone che porta il suo stesso nome e figlio di Santo Laudani, ucciso il 22 agosto del 1990 nella sua macelleria nel quartiere Canalicchio nel corso della guerra di mafia che insanguinava Catania in quegli anni. Il 32enne è pregiudicato ed era in questo momento sorvegliato speciale. Tra i suoi precedenti, reati per associazione mafiosa, sostanze stupefacenti, armi, furto, ricettazione e lesioni.
L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Bicocca.
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