Il Tar di Palermo, con unordinanza del 24 ottobre scorso, dà piena ragione alla revoca adottata dallex Commissario dellAsi di Agrigento, Alfonso Cicero, di un lotto industriale assegnato allazienda di Favara in odore di mafia, Mangiare Sicilia-Sicilia Tavola di Angelo Piscopo, operante nella zona industriale Aragona-Favara.
Lo dichiara lex assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, che allatto delle sue dimissioni, il 4 ottobre scorso, aveva denunciato, tra le altre cose, i rischi connessi ad una serie di nomine e provvedimenti illegittimi adottati dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.
Cicero, con una sua determinazione del 28 giungo di quest’anno – dice sempre Venturi – aveva revocato il suddetto lotto – prosegue Venturi – per effetto di uninformazione antimafia prefettizia ‘atipica’ del 2 novembre 2011 tenuta nascosta nei ‘cassetti’ dalla precedente gestione dellAsi, come verificato in modo inconfutabile da una dettagliata e minuziosa ispezione attuata da un funzionario della Regione siciliana i cui i risultati sono stati trasmessi lo scorso giugno al dipartimento regionale Attività produttive”.
“La predetta azienda – aggiunge l’ex assessore Venturi – aveva chiesto al Tar di sospendere gli effetti dellatto di revoca, e la gestione commissariale Cicero, assistita dallavvocato Alberto Marolda, si era prontamente costituita in giudizio. Il Tar ha dato piena ragione alloperato della gestione commissariale (…ampia motivazione del provvedimento di revoca ), respingendo listanza di sospensiva dellazienda – sostiene Venturi – in odore di mafia e condannandola alla spese giudiziali, evidenziando che gli elementi posti alla base della revoca risultano idonei a sorreggere la valutazione del pericolo di infiltrazione mafiosa dellazienda Mangiare Sicilia-Sicilia Tavola.
Questa – osserva sempre Venturi – è davvero una bella notizia, che si aggiunge ad altre ‘vittorie’ che la gestione commissariale dellAsi di Agrigento aveva già ottenuto in sede giudiziale contro diverse aziende colluse con la mafia e a cui Cicero aveva revocato i lotti industriali. E una piena conferma del valore straordinario del protocollo di legalità, anche sotto il profilo della sua ‘ragione giudiziale’, che avevamo sottoscritto in stretto raccordo con la Prefettura di Agrigento il 24 giugno del 2010, la quale ha operato unazione eccezionale nellestesa, complessa e determinante attività di rilascio di circa 150 informative antimafia inerenti le imprese insediate nelle zone industriali di Agrigento”.
!Il protocollo di legalità, che punta ad agire in modo stringente contro le infiltrazioni di ‘Cosa nostra’, offriva in modo inequivocabile – conclude l’ex assessore regionale alle Attività produttive – la possibilità allEnte di revocare anche i lotti industriali precedentemente assegnati, al fine di cacciare via dagli agglomerati industriali, senza alcun indugio e dilazioni di tempi, le imprese colluse ed in odore di mafia.
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