Ma i dirigenti regionali “figli della legge 10” non sono tutti uguali!

PUBBLICHIAMO UNA LETTERA DI UNA NOSTRA LETTRICE CHE NON SI FIRMA PERCHE’ TEME EVENTUALI ‘RAPPRESAGLIE’

Egregio direttore,

ho letto il vostro articolo sui dirigenti regionali. Anch’io sono una dirigente regionale. Non posso firmarmi perché, con l’aria che tira, non posso non aspettarmi ‘rappresaglia’.

Tuttavia, dal vostro giornale, che leggo ogni giorno e che apprezzo, mi sarei aspettata qualcosa di più. Non mi sembra corretto mettere in un unico ‘mazzo’, come avete fatto voi nell’articolo, tutti i dirigenti regionali “figli della legge 10”.

Non siamo tutti uguali. C’è chi ha vinto un vero concorso, superando scritti e orali; c’è chi ha partecipato a un corso-concorso (invenzione della politica siciliana per favorire amici & parenti…); e c’è anche chi è arrivato da enti ‘scogniti’ e oggi – addirittura! – ricopre ruoli apicali!

Credo che sarebbe corretto, da parte vostra, un approfondimento.

Dopo di che sono d’accordo con voi: la sentenza del Tar Sicilia è devastante. Se applicata, farà saltare quasi tutti gli attuali dirigenti generali dell’Amministrazione regionale.

Ho qualche dubbio, invece, su un eventuale danno erariale: se venisse configurato, beh, sarebbe un bel problema. Anzi, un grosso problema. Andando a colpire persone che, alla fine, hanno lavorato.

Torno ad essere d’accordo con voi, invece, sulla responsabilità di chi non ha mai bandito i concorso previsti dalla legge n. 10. Questo è un fatto gravissimo che potrebbe dare adito anche a iniziative clamorose.

Egregia lettrice,

intanto non si preoccupi per la firma: per fortuna siamo in democrazia e si possono pubblicare anche lettere non firmate. Alle quali si può pure rispondere. La censura la lasciamo ai parlamentari di Sala d’Ercole che hanno votato a favore di quella che, in fondo, non è altro che una monetizzazione dell’autocensura.

Detto questo, ci dia un po’ di tempo. Oggi e domani ci dedicheremo alle elezioni. Torneremo su questa vicenda. E faremo un approfondimento. Ne abbiamo parlato con un nostro amico proprio stamattina.

In ogni caso, ammetterà che quasi 2 mila dirigenti sono troppi. Se poi pensiamo che, ripetutamente, hanno cercato di ‘promuoverne’ sul campo altri 400 e forse più con leggi regolarmente impugnate…

Meno male che c’è il Commissario dello Stato che, può sembrare paradossale, è l’ultimo baluardo in difesa dell’Autonomia siciliana stante una classe politica siciliana pronta a inventare precari e a promuovere nuovi ‘dirigenti’.

Tra qualche giorno l’accontenteremo.

Cordialmente

g.a. 

Redazione

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