Ma a Niscemi non c’è Bettino Craxi

Gli americani tornano a sfidare l’Italia. Ma questa volta a Palazzo Chigi, sede del Governo del nostro Paese, non c’è Bettino Craxi, ma Mario Monti. La differenza c’è, e Dio solo sa quanto si nota.

Come nell’ottobre del 1985, il teatro è sempre la Sicilia. Allora, dopo il dirottamento della nave da crociera, “Achille Lauro”, uno dei protagonisti del sequestro della stessa nave, Abu Abbsas, finì all’aeroporto militare di Sigonella. Abbas si trovava a bordo di un areo.

Su ordine del Governo Craxi, i Vam (gli addetti alla vigilanza armata dell’Aeronautica militare italiana) e i Carabinieri si avvicinarono all’aereo per far capire che in Italia comandavano gl’italiani.

I militari americani che operavano nella base militare statunitense di Sigonella, che su ordine dell’allora Presidente degli Stati Uniti d’America, Ronald Reagan, avrebbero dovuto catturare Abu Abbas, circondarono l’aereo con Abu Abbas e i militari italiani.

Il capo del Governo italiano, Craxi, per tutta risposta, diede ordine ai militari (erano i Carabinieri) italiani di circondare a propria volta, i militari americani che avevano circondato l’aereo dove c’era Abu Abbas e i militari italiani.

L’ordine di Craxi era perentorio: Sigonella era territorio italiano. I militari americani erano ‘ospitati’ dagli italiani e non potevano compiere alcuna azione militare nel territorio del nostro Paese.

Furono momenti drammatici. Alla fine Reagan prese atto che l’Italia aveva un capo del Governo con gli ‘attributi’ e
dovettero cedere. L’Italia aveva difeso la propria dignità politica e culturale davanti a tutto il mondo.

Certo, anni dopo, in occasione di Tangentopoli, qualcuno servì a Craxi la vendetta su un piatto freddo. Tant’è vero che il leader socialista è morto in Tunisia, dove è ancora sepolto.

E oggi? Oggi abbiamo il Governo Monti. Che ha già fatto vedere quanto vale in politica estera, rimandando in India i due marò che oggi rischiano pure la pena di morte. E, infatti, davanti allo Stato italiano che ha revocato le autorizzazioni per la realizzazione del Muos, ne hanno completato la realizzazione. E sono pronti a metterlo in funzione in barba alle proteste dei siciliani.

Che a guidare l’Italia sia un Governo ‘piuma’ non ci sono dubbi. Un Governo che, a livello internazionale, ha fatto una pessima figura con l’incredibile vicenda dei già citato due marò. Mentre nel nostro Paese ha dimostrato di essere forte con i deboli (l’altra incredibile storia degli ‘esodati’, le tasse alle famiglie e alle imprese italiane per fare ingrassare banche e finanza speculativa europea, il ‘prestito’ di 4 miliardi di euro al Monte dei Paschi di Siena dove ne hanno combinato di tutti i colori come sta accertando la magistratura e via continuando) e debole con i forti (invece di difendere la Sicilia e gli abitanti della nostra Isola dai pericoli del Muos, il Governo Monti ‘patrocina’ la causa dei militari americani…).

Non va comunque dimenticato che Monti, soprattutto nella vicenda del Muos di Niscemi, non è solo: a tenergli compagnia sono sempre stati Bersani, Berlusconi e Casini – e cioè il Pd, il Pdl e l’Udc – tre uomini politici e tre forze politiche che, in questa storia, non hanno alzato un dito per difendere gli interessi e la salute dei siciliani.

Come direbbe il Manzoni, se uno del ‘palle’ non li ha non se li può dare…

 

Giulio Ambrosetti

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