M5s, scritte intimidatorie in via Ipogeo «Avevamo denunciato irregolarità nel voto»

Svastiche e insulti: così si presenta da ieri sera l’esterno della sede del Movimento 5 stelle Catania in via Ipogeo. Veri e propri atti intimidatori, denunciati pubblicamente dal senatore Mario Giarrusso, tra i fondatori del M5s etneo e tra i più attivi animatori del cosiddetto gruppo verde. Giarrusso, che nei giorni scorsi aveva denunciato le pratiche di voto di scambio all’interno della campagna elettorale delle maggiori coalizioni, ha fornito alla redazione di CTzen anche le fotografie dell’accaduto. Un atto senza precedenti nell’anno di vita di questa sede, ma non il primo nella storia del Movimento catanese.

«Già in passato alcune delle nostre sedi provvisorie erano state oggetto di atti vandalici», riferisce Massimo Castiglione, portavoce del gruppo verde. Ma questa volta le scritte non lasciano spazio a errate interpretazioni sul carattere intimidatorio del gesto. «Non ci piacete, buffoni», «eccovi il dissenso popolare», sono le frasi, accompagnate da svastiche e insulti per Beppe Grillo, Rosario Crocetta e persino per la ex candidata a sindaco di Catania, Lidia Adorno, apostrofata con un «babba».

«E’ venuta la Digos a vedere cosa era successo, ma non sappiamo chi possa essere stato», spiega riguardo all’accaduto Castiglione, che aggiunge: «Non possiamo sapere quale sia il motivo dell’attacco». La forbice delle motivazioni sembra molto ampia: si va «dai fortissimi attacchi mediatici a Beppe Grillo in tv fino alle denunce che abbiamo fatto in merito alle irregolarità nel voto a Catania», continua l’attivista. «Caf aperti durante le votazioni e gruppi di persone davanti ai seggi, schede che entravano già compilate – continua Castiglione – Tutte cose che abbiamo denunciato. Facendo una analisi del voto, sembra che il risultato sia frutto di questo modo di fare, più che dei partiti».

Per domani sera è prevista in piazza Dante un’assemblea del M5s etneo, convocata dal secondo gruppo catanese, quello bianco di via Androne. All’ordine del giorno l’unificazione dei due gruppi cittadini. «Meglio centralizzare o avere più punti sul territorio? Entrambe le soluzioni hanno i loro pro e contro, ma non credo che domani arriveremo a una soluzione definitiva», spiega ancora l’attivista. Che, su quella che è stata la gestione dei due gruppi a Catania fino a oggi, auspica un cambio di rotta. «Credo che il tempo dei personalismi sia finito, e che siamo pronti a organizzarci meglio sul territorio, dobbiamo riuscire ad armonizzare tutto senza creare correnti da Dc. C’è voglia di lavorare, e noi ci siamo proposti, mandando delle persone in parlamento, affinché l’elettore potesse indirizzarne l’operato da casa. Ora è il tempo di mettere su questa struttura, ma dal basso, in modo che non si dica che tutto viene da Casaleggio», conclude Castiglione.

[Foto di Mario Giarrusso]

Leandro Perrotta

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