Centinaia di persone hanno sfilato stamattina a Palermo, dai Quattro Canti a palazzo dei Normanni, sotto la bandiera del Movimento 5 stelle, per dire no alla pensione dei deputati regionali maturata dopo appena quattro anni, sei mesi e un giorno di legislatura. Soldi a cui i 14 deputati regionali rinunceranno.
Moltissimi gli attivisti arrivati da diverse parti della Sicilia e guidati dai parlamentari del Movimento che siedono all’Assemblea regionale. Insieme a loro anche
i sindaci Cinque stelle di Ragusa (Federico Piccitto), Bagheria (Patrizio Cinque), Favara (Anna Alba) e Porto Empedocle (Ida Carmina), alcuni dei candidati sindaci in corsa per le prossime amministrative, tra cui Ugo Forello, candidato primo cittadino a Palermo.
«Non potevamo fare passare sotto silenzio questa giornata – attaccano i 14 deputati – che non a caso abbiamo definito della verGOGNA. Si tratta di un privilegio inaccettabile per i comuni mortali, un pugno nello stomaco per i cittadini, per i quali questo diritto scatta dopo oltre 42 anni di lavoro. Il M5s al vitalizio travestito da speedy-pensione ha rinunciato nei giorni scorsi, con tanto di lettera ufficiale depositata agli uffici dell’Ars e ha fatto il possibile per cancellare questo percorso di favore per tutti gli altri deputati regionali, presentando una proposta di modifica del regolamento delle pensioni dell’Ars all’ufficio di presidenza di palazzo dei Normanni».
Attualmente la norma prevede una pensione di
1.032 euro lordi per ciascun deputato che nella sua carriera politica abbia portato a termine unalegislatura. Un ulteriore comma della legge precisa che la frazione di anno «si computa come anno intero se la durata non è inferiore a sei mesi e un giorno». Insomma, a conti fatti sono sufficienti quattro anni, sei mesi e un giorno per percepire la pensione a 65 anni. L’importo varia a seconda del percorso politico intrapreso, per cui due legislature riducono la soglia di accesso alla pensione a 60 anni e aumentano l’importo a circa 1.600 euro lordi, mentre il completamento di tre legislature fa maturare una pensione di circa duemila euro.
«Vogliamo ricordare ai siciliani – spiega
Giancarlo Cancelleri – che c’è qualcuno che è più uguale degli altri. È una vergogna». I deputati hanno cercato di portare la discussione in aula, presentando al consiglio di presidenza dell’Ars una proposta di modifica del regolamento interno al Palazzo. «Ma l’Ars – aggiunge Cancelleri – e il presidente Giovanni Ardizzone hanno ignorato la nostra proposta. Oggi gli ricordiamo che è il giorno del privilegio. La politica deve fare una cura dimagrante. Dispiace che ancora oggi la Sicilia si porta agli onori della cronaca per questi privilegi. Abbiamo organizzato una passeggiata simbolica per ricordare ai deputati e alle forze politiche che siamo gli unici ad aver rinunciato a questo privilegio».
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