M5s, i periti confermano: «Circa 200 le firme false» Secondo consulenza gli autori sono tra i 13 indagati

Il responso dei periti grafologi incaricati dalla Procura per passare al setaccio le firme incriminate con cui il Movimento Cinque Stelle ha presentato la lista per le Comunali del 2012 ha sentenziato che sono circa 200 quelle ritenute false. La relazione del pool di esperti grafici è stata consegnata questa mattina al procuratore aggiunto Dino Petralia e alla pm Claudia Ferrari che coordinano l’indagine. Dalla consulenza emergerebbero anche gli autori delle falsificazioni, che sono tra gli indagati. Al momento sono 13 le persone iscritte sul registro della Procura, tra questi, oltre al cancelliere del tribunale che ha vidimato le liste, ci sono deputati nazionali Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, Pietro Salvino, marito di Mannino, i parlamentari regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio e gli attivisti Samantha Busalacchi, Francesco Menallo, Stefano Paradiso, Giuseppe Ippolito, Alice Pantaleone e Riccardo Ricciardi, marito della parlamentare Loredana Lupo che non è indagata.

Le persone coinvolte rispondono, alcune per la materiale riproduzione delle sottoscrizioni, altre per il concorso nel reato: sarebbero state presenti mentre i compagni del movimento ricopiavano dalle originali le firme. Durante gli interrogatori solo due degli indagati, Pantaleone e Busalacchi, acconsentirono a rilasciare il saggio grafico chiesto dai pm. Per gli altri grillini inquisiti la Procura ha dovuto acquisire documenti da cui estrarre gli elementi grafici necessari alla consulenza. La decisione di copiare dalle originali le firme poste a sostegno della lista è stata presa a ridosso dalla presentazione delle candidature e si rese necessaria perché le originali non erano utilizzabili per un errore nella compilazione delle generalità di un sostenitore. A confermare i sospetti degli inquirenti la confessione dei due deputati regionali coinvolti.