Non si parlano neanche tra di loro, se non tramite comunicati. Ma rischiano di finire come quell’episodio dei Simpson in cui Homer decide di ignorare Lisa, facendo però confusione e mandando tutto all’aria. Sono le due anime del M5s palermitano: anche se è più giusto parlare di un gruppo, da una parte, e di un singolo dall’altra. Da mesi Igor Gelarda, il poliziotto e attivista pentastellato, segnala alla stampa, in autonomia, le sue attività da consigliere: mozioni, interrogazioni, presenze, iniziative varie. Mentre i restanti cinque consiglieri – Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo – hanno nel frattempo convocato numerose conferenze stampa, su temi scottanti come i conti del Comune, in cui Gelarda è stato spesso assente.
Anche sul tema dell’hotspot le due anime hanno marciato separate: entrambe contrarie all’installazione della struttura di identificazione e reclusione dei migranti, ma se Gelarda ha insistito sul tema della sicurezza, gli altri cinque hanno invece messo l’accento sulla tutela dei diritti umani. Separati in casa, insomma. L’ultima vicenda, relativa alle fase nazionale e all’alleanza tra Lega e 5stelle, vede le fazioni ancora contrapposte. Avrebbe dovuto tenersi oggi, secondo quanto reso noto da Gelarda in una nota alla stampa ieri alle ore 14 e 27, «un momento di incontro e di informazione per ciò che sta accadendo a livello nazionale». Il sit-in, previsto a piazza Verdi, avrebbe dovuto vedere «tutti insieme attivisti, portavoci di circoscrizione, comunali regionali e nazionali a spiegare cosa sta accadendo a Roma in questo momento e affermare il nostro diritto a determinare il futuro» .Subito dopo il consigliere tiene a specificare che «questo comunicato stampa è a nome di tutto il Movimento 5 stelle».
Passano poche ore e lo stesso Gelarda si smentisce. Sono le 18.36. «Manifestazione rinviata al 3 giugno» scrive il consigliere. Come mai questo dietrofront? «Si è preferito infatti concentrarsi, per adesso, sulla manifestazione nazionale del 2 giugno». Neanche il tempo di chiedere una spiegazione che, dieci minuti dopo, interviene una nota del gruppo consiliare del M5s. Scrivono i consiglieri Ugo Forello (capogruppo), Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo di trovarsi costretti, «ancora una volta, a distanza di pochi giorni, a prendere le distanze dal consigliere Gelarda per iniziative condotte a titolo personale, non concordate e all’insaputa del gruppo. Nessun consigliere comunale e di circoscrizione, e nessun parlamentare di Palermo risulta coinvolto in una fantomatica manifestazione programmata per domani alle 17». Finita? No, perchè Gelarda si riserva l’ultima parola. Sempre con un messaggio inoltrato alla stampa.
«Incredibilmente, ancora una, volta i miei colleghi del gruppo consiliare prendono le distanze da me quando do seguito ad indicazioni del Movimento 5 stelle nazionale». Il consigliere ribadisce cioè, come già altre volte in passato, di aver seguito la linea nazionale del Movimento. «Mi pare sempre più chiaro – sostiene ancora Gelarda – che una parte del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Palermo, stia operando in pericolosa autonomia rispetto a quelle che sono le indicazioni e le direttive nazionali del Movimento. Io continuo a essere nel solco dei principi del movimento e a svolgere il mio ruolo di portavoce dei palermitani, seppur in questo momento da solo. Trovo infine puerile, e ci facciamo solo ridere addosso per questi continui comunicati che non migliorano di una sola virgola la vita dei palermitani, ma sembrano solamente un passatempo per danneggiare chi lavora, sul territorio, libero da condizionamenti qualsiasi genere».
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