«La querela per Lauria è pronta, manca solo la firma di Venturino». Rischia di arrivare in tribunale la polemica tra il giornalista de La Repubblica Emanuele Lauria e il vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana in quota Movimento 5 stelle Antonio Venturino. Ad accendere gli animi, un articolo pubblicato il 22 dicembre «dove la seconda carica dell’Ars veniva pesantemente offesa e poi modificato due giorni dopo», spiega Mario Giarrusso, attivista del M5s Catania e avvocato. Nell’articolo incriminato, il cronista dava notizia della prima tranche di pagamenti arrivati ai deputati Ars a 5 stelle, nonostante il loro impegno elettorale a non percepire più di 2500 euro al mese. Una questione burocratica, ha subito chiarito il capogruppo Giancarlo Cancelleri, i soldi in eccesso verranno presto restituiti. Ma ad essere arrivata nelle tasche del vicepresidente M5s, scrive Lauria, sarebbe stata anche l’indennità di funzione da 3200 euro lordi. «Indennità a cui Venturino aveva già rinunciato pubblicamente giorni prima», spiega Giarrusso. Un errore che ha acceso gli animi tra video, articoli e dichiarazioni.
La comparazione delle due versioni dell’articolo di Emanuele Lauria su La Repubblica pubblicata dal Movimento 5 stelle
E’ il giorno della Vigilia di Natale, il 24 dicembre, quando Venturino risponde pubblicamente a Lauria con un video su Youtube. «Un video canzonatorio, alla maniera del Movimento, per chiudere lì a questione», lo definisce Giarrusso. Poco più di un minuto che il vicepresidente Ars chiude facendo gli auguri di Natale al cronista nella speranza che «crescendo diventi un giornalista degno di questo nome». Pronta la risposta del presidente nazionale dell’Unione cronisti Guido Columba e del presidente dell’Unci Sicilia Leone Zingales che hanno manifestato solidarietà a Lauria attaccato dal deputato M5s «in modo volgare e oggettivamente intimidatorio», scrivono in una nota. «Su Facebook c’è addirittura chi paragona Venturino al boss di Cosa Nostra Michele Greco», racconta amareggiato Giarrusso. E’ Vassily Sortino, giornalista palermitano che, in una nota pubblica sul popolare social network, accosta le foto dei due personaggi e titola: Che differenza c’è tra il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino e il boss mafioso Michele Greco? Entrambi fanno gli auguri. Riferendosi ai poco amichevoli auguri rivolti dal boss di Ciaculli alla corte durante un’udienza del maxiprocesso che lo vedeva imputato.
«Il video di Venturino, che voleva essere un modo per chiudere lì la questione in modo scherzoso, non è stato capito – dice Giarrusso – ed è diventato nuovo oggetto di attacco a seconda carica dell’Ars. A questo punto che si può fare se non querelare?». Il testo della denuncia è già pronto e punta soprattutto ad evidenziare le modifiche apportate al pezzo di Lauria il 24 dicembre, dopo le lamentele di Venturino. «Se cambi un articolo, evidentemente qualcosa hai sbagliato. Bastava rettificare», commenta il legale. Per presentare la querela è attesa solo la decisione definitiva – e la firma – del vicepresidente. Ma intanto Giarrusso è certo: «C’è in atto una vera e propria aggressione nei confronti del Movimento 5 stelle da parte di Corriere e Repubblica. Siamo esseri umani – conclude l’avvocato – Se dovessimo sbagliare, accetteremo le critiche, che sono il sale della democrazia, ma una campagna denigratoria non possiamo accettarla».
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