C’è tempo fino al prossimo 30 novembre per votare I luoghi del cuore FAI 2016. Appese a un filo le sorti della Tonnara di San Vito Lo Capo, gioiello architettonico del XV secolo, ormai da tempo in completo stato di abbandono. La Tonnara del Secco al momento è ferma al quarto posto, posizione temporanea perché aggiornata fino allo scorso 31 ottobre, i voti accumulati successivamente saranno resi noti a febbraio 2017. Col fiato sospeso il comitato Salviamo la Tonnara di San Vito Lo Capo, costituito da Nicola Lazzarino, Melchiorre Miceli e Giusy Galante, che da mesi insieme alla cittadinanza si prodiga per cambiare il destino del simbolo di San Vito.
«In estate, è stato prezioso il contributo degli operatori turistici sanvitesi che in bar e ristoranti hanno raccolto i voti sui moduli cartacei – racconta Lazzarino -. Sono state allestite diverse postazioni lungo La Via Savoia, alla Tonnara e a Baia Santa Margherita. Coinvolte anche le scuole della provincia di Trapani e di Palermo». Grande partecipazione anche da parte della cittadinanza, grazie pure alla pagina Facebook. In mobilitazione anche la delegazione FAI di Trapani che durante il Festival del Cous Cous ha sostenuto il comitato per la raccolta voti .
I sanvitesi puntano a raggiungere almeno il terzo posto, non solo per ottenere la cifra predisposta dal Fondo Ambiente Italiano – pari a trentamila euro, comunque insufficiente per mettere in sicurezza il luogo – ma per puntare i riflettori sulla Tonnara e sollecitare l’intervento delle istituzioni. «Il destino della Tonnara – precisa Lazzarino – è legato all’imminente cessione del titolo di proprietà, senza il quale nessun intervento è attuabile. Noi auspichiamo che il Comune di San Vito o la Regione siciliana facciano valere il diritto di prelazione, permettendo che il bene diventi finalmente della collettività».
Ne è convinta anche Renata Plaja, nipote di Giuseppe Plaja, tra gli ultimi proprietari della struttura. Giuseppe Plaja l’aveva acquistata nel 1929 dall’imprenditore Vito Foderá, che a sua volta aveva comprato la tonnara all’asta nel 1874. Sono i figli di Plaja a venderla alla Valtur, società del turismo finita in fallimento che ha trascinato giù anche la tonnara, abbandonata a se stessa e oggi a rischio crollo. «Sono legata affettivamente alla Tonnara – dichiara Renata Plaja – ci andavo da bambina con mio padre e spero in un recupero nel rispetto della natura del luogo. Potrebbe diventare un museo del mare oppure ospitare eventi artistici».
«Non è ancora detta l’ultima parola – sottolinea invece la promotrice dell’adesione alla campagna Fai, Giusy Galante – la classifica può ancora cambiare e il nostro obiettivo in quanto comitato è impedire che la Tonnara diventi un rudere senza storia. A prescindere dal risultato, il comitato non si fermerà avviando una raccolta fondi», conclude. Al momento la Tonnara è l’unica località siciliana tra i primi dieci posti. Seguono la Fontana del Milite ignoto di Augusta, 46esima, e Piazza Verga e fontana di Catania, 59esima.
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