Luoghi del Cuore Fai, il fiume Oreto guida la classifica «Dato provvisorio ma già abbiamo smosso coscienze»

Il traguardo tanto agognato delle 60 mila preferenze sembra ormai vicinissimo (per la precisione sono stati espressi 58600 voti) e che testimoniano il grande entusiasmo suscitato dalla campagna di raccolta firme a favore del fiume Oreto per l’edizione 2018 dei Luoghi del Cuore ideata dal Fai (Fondo ambiente italiano). All’indomani della chiusura della competizione online, che permette al vincitore di ottenere 50 mila euro messi in palio dal Fai e dalla banca Intesa San Paolo, e dopo una maratona di 6 mesi (la raccolta voti è partita il 30 maggio), il bistrattato corso d’acqua di Palermo risulta saldamente al primo posto con un distacco di oltre 10 mila preferenze dall’Antico stabilimento termale di Porretta Terme, nel Bolognese.

Un dato da prendere con cautela perché non ancora definitivo. Nei prossimi giorni, infatti, chiuso il conteggio dei click si procede con le firme raccolte nei banchetti sparsi nelle vie e nelle piazze delle varie città. Solo a febbraio si conoscerà il dato definitivo ma, il distacco accumulato nelle ultime settimane, consente ai promotori del Comitato Salviamo L’Oreto – in collaborazione con Terradamare, Social Influencer e UpPalermo – di tirare un sospiro e incassare già un primo risultato frutto dello sacrificio profuso in questi mesi da volontari e associazioni che hanno portato avanti il progetto per spingere il fiume in alto in classifica.

«Al di là del risultato definitivo questa campagna rappresenta già una vittoria perché è servita per smuovere le coscienze – racconta Beatrice Raffagnino presidente di UpPalermo – quando raccogli le firme stai chiedendo anche di sostenere e riconoscere il fiume Oreto, provocando una mobilitazione in una città che non aveva idea di avere un corso d’acqua». Un processo di sensibilizzazione sostenuto da UpPalermo anche con iniziative mirate, passeggiate ed esplorazioni rivolte soprattutto a residenti e semplici cittadini «In queste settimane abbiamo assistito a un cambiamento notevole da parte dei palermitani, e non c’è da stupirsi perché per molte delle persone che risiedono sugli argini, il fiume è da sempre inaccessibile per via di accessi negati e terreni occupati abusivamente». 

A marzo sono previste nuove escursioni e si pensa anche a coinvolgere gli studenti delle scuole con progetti di alternanza scuola lavoro. Però molto rimane ancora da fare verso il traguardo che si chiama Parco dell’Oreto, unico modo per salvaguardare il presente ed il futuro di questo corso d’acqua, il cui letto si snoda attraverso tre comuni: Monreale (le sorgenti), Altofonte, e Palermo (la foce). «Bisogna scongiurare che una volta terminata la campagna firme cessi l’attenzione – conclude -, per far sì che si realizzi il tanto agognato progetto del parco nel cuore della città». 

Antonio Mercurio

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