Liberare il lungomare catanese dalle autoper una domenica, ogni mese. Una sfida possibile secondo Danilo Pulvirenti, presidente di Rifiuti zero Sicilia e cicloattivista. La proposta è arrivata sabato 26 aprile nel corso del Catania bike festival, la tre giorni dedicata agli amanti delle due ruote etnei, che si è svolta al Parco Gioeni lo scorso fine settimana. «Abbiamo già rivolto la proposta all’amministrazione comunale, siamo in attesa di una risposta», afferma Pulvirenti. Che ha anche creato una pagina Facebook dal titolo Lungomare liberato, con oltre cinquecento like collezionati in pochi giorni, gestita insieme ai cicloattivisti Alessio Marchetti, Attilio Pavone e Mirko Viola. «Il nostro lungomare è estremamente pericoloso per tutti i ciclisti, pattinatori, corridori ed anche semplici pedoni, rischiando di essere investiti», scrivono i cicloattivisti sulla pagina, spiegando i motivi dell’iniziativa. «Vorremmo anche coinvolgere i commercianti della zona, magari per fare degli stand per vendere i prodotti durante la chiusura al traffico», continua Pulvirenti.
«La proposta la stiamo valutando, anche se è difficile da realizzare vista l’importanza della strada per la viabilità cittadina», si limita per ora ad affermare l’assessore comunale alla Viabilità Rosario D’Agata, presente nel corso della manifestazione nel parco cittadino. Un provvedimento simile è già stato attuato a Napoli dal 2012, lanciato con entusiasmo proprio dal primo cittadino Luigi De Magistris. Nel capoluogo partenopeo la chiusura al traffico, però, è perenne. «Chissà se anche il sindaco Enzo Bianco, a breve, farà dichiarazioni simili grazie al nostro impegno», chiedono i promotori sulla pagina Facebook.
La proposta è già stata accolta con entusiasmo anche da molti iscritti ai gruppi Critical mass, Etna free bike, Ruotelibere e Salvaiciclisti. Pagina sulla quale emergono già le prime proposte di date: «La soluzione migliore sarebbe far partire l’iniziativa domenica 1 giugno, così da poter sfruttare il giorno successivo di festa per il 2 giugno», scrive Mirko Viola. Un tema ripreso dal progetto Catania source, con un’ulteriore proposta: «Utilizzare gli strumenti di partecipazione popolare del Comune per attuare l’iniziativa». Ovvero con una petizione o una proposta di deliberazione popolare da presentare alle istituzioni.
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