«Attimi di sangue e terrore». Sono queste le parole che vengono usate in un post sulla pagina Facebook del comitato Lungomare liberato per descrivere l’ultimo grave incidente avvenuto la scorsa notte viale Ruggero di Lauria. Ad essere coinvolte sono state cinque persone mentre si trovavano a bordo di un risciò, il quadriciclo a pedali solitamente disponibile a noleggio. Quattro pedalatori in stato di shock, stando alla ricostruzione apparsa online, se la sono cavata con delle ferite. Mentre una ragazza di 14 anni «è gravissima, ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Garibaldi vecchio», si legge nel post.
Ancora tutta da chiarire la dinamica dell’incidente. Tra i principali interrogativi quelli relativi all’esatta posizione del mezzo al momento dell’impatto con il suv. «Cosa ci facevano con il risciò nella corsia di sorpasso?» si chiede Andrea Raimondo. Dubbi e perplessità a cui hanno provato a rispondere in tanti. «Se l’impatto è avvenuto da dietro, perché magari erano fermi al semaforo, potrebbe essere stato sbalzato tra le corsie». Tra le testimonianze messe nero su bianco sulla bacheca di Lungomare liberato c’è anche quella di Giusy Pecorino. Parole da cui emerge anche la tensione che si sarebbe vissuta nei momenti successivi all’incidente: «Non credo che quello del suv abbia ragione, almeno per come la gente gli ha inveito contro. Si è arrivati pure alle mani».
In mezzo a tanti post, c’è spazio pure per la rassegnazione e la rabbia di una strada che da tempo ormai attende la realizzazione di una pista ciclabile. Il progetto è stato presentato a palazzo degli Elefanti lo scorso aprile e prevede uno spazio di due metri e cinquanta sul lato destro, andando verso Ognina, per una lunghezza complessiva di due chilometri da piazza Europa a piazza Mancini Battaglia. «Se l’amministrazione – scrivano gli amministratori della pagina Facebook – avesse realizzato la pista ciclabile promessa un anno fa, quasi sicuramente non sarebbe successo nulla». Una riflessione a cui fa eco il commento di Sara Sanfilippo: «Anche io ero là con un risciò – scrive – e stavano quasi per investirci ma non con un suv».
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