Nel giorno del settantesimo anniversario della Repubblica italiana, Catania ricorda il contributo delle donne alla Resistenza. Il modo scelto per questo scopo è l’intitolazione della pista ciclabile del Lungomare alle staffette partigiane, ovvero quelle figure che collegavano i patrioti sparsi nel territorio con i centri direttivi della Resistenza. Nello specifico, le staffette in sella alle loro biciclette consegnavano ai partigiani messaggi, cibo, volantini, ordini, eludendo i controlli dei nazisti. «È bene non dimenticare quelle donne che hanno fatto grande l’Italia, anche con azioni simboliche», dichiara a MeridioNews la presidente di Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) catanese Santina Sconza. Il riferimento è all’intitolazione della discussa opera pubblica del Lungomare, alla cerimonia della quale erano presenti per l’amministrazione comunale il sindaco Enzo Bianco, l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco e il titolare in giunta della Legalità Rosario D’Agata.
«Due anni fa avevamo chiesto al Comune di integrare nella toponomastica cittadine le grandi staffette partigiane di origine catanese, Graziella Giuffrida e Beatrice Benincasa ma nulla era stato fatto», ricorda Pina Arena del gruppo Toponomastica femminile. Che si definisce felice per l’intitolazione della pista ciclabile alla figura femminile della Resistenza. Le partigiane citate sono molto più note nel Nord Italia – dove hanno operato – che in Sicilia, nonostante «il contributo dei siciliani e delle siciliane è stato fondamentale nell’intero percorso storico che ha portato alla Repubblica e alla democrazia», aggiunge Santina Sconza di Anpi. Giuffrida e Benincasa, insegnanti in Nord Italia, vennero catturate dai nazisti durante la loro attività di staffette, quindi violentate e poi uccise. Alla loro memoria si aggiunge quella di un’altra donna della Resistenza, fiorentina d’origine ma sicula per adozione, Vittoria Giunti.
«Siamo contente che venga promosso il recupero della memoria femminile anche attraverso il simbolo delle staffette adesso associato alla pista ciclabile», precisa la coordinatrice dell’area didattica nazionale del gruppo Toponomastica femminile Pina Arena, a capo di oltre 500 studenti. L’associazione ha lavorato a stretto contatto con l’amministrazione per raggiungere il traguardo dell’intitolazione. «Quelle donne in bicicletta hanno reso l’Italia un po’ più libera, mi sembra un riferimento perfetto per l’opera del Lungomare», aggiunge. «Mi auguro che tutti i ciclisti che passeranno da lì ne riconosceranno il grande significato, soprattutto ricordando che l’intitolazione alle staffette partigiane è avvenuta in un giorno particolare come il due giugno», conclude il componente di Mobilità sostenibile Davide Ruffino.
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