Lumia a capo di una lista fuori dal Pd?

La notizia non è ancora ufficiale, ma già circola con insistenza nel mondo della politica siciliana. Giuseppe Lumia, parlamentare nazionale del Pd, dovrebbe capeggiare una lista civica alle prossime elezioni regionali in appoggio a Rosario Crocetta, che ha già annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione siciliana. Di fatto, Lumia uscirebbe dal Pd siciliano per il semplice fatto che per lui non ci potrebbe più essere una ricandidatura alle prossime elezioni nazionali. Da qui il tentativo di acciuffare un seggio all’Assemblea regionale siciliana.

A conti fatti, quando qualche settimana fa è venuta fuori la candidatura di Rosario Crocetta alla presidenza della Regione, noi di LinkSicilia abbiamo visto giusto nel legare tale operazione politica al nome di Lumia. Quando lo abbiamo scritto la prima volta molti lettori ci hanno riempito di critiche. Alcuni ci hanno anche ricordato che Crocetta e Lumia, in un passato non lontano, non filavano proprio d’amore e d’accordo. Adesso, però, le indiscrezioni confermerebbero le nostre intuizioni.

Due, grosso modo, i motivi che spingerebbero Lumia verso una lista con Crocetta. Il primo motivo lo abbiamo già accennato: il Pd molto difficilmente ricandiderebbe Lumia alle nazionali. Già nel 2008, come si ricorderà, era quasi rimasto fuori. Questo perché il Pd nazionale, che non ha mai tenuto in grande considerazione il Partito siciliano, si riserva sempre tre o quattro seggi da assegnare a candidati che non trovano posto nelle altre regioni: le mogli di qualche alto ‘gerarca’ del Pd, l’amico del segretario nazionale e via continuanto. E’ una pratica squallida consentita da quella schifezza di legge elettorale chiamata “Porcellum”, legge elettorale che i partiti si guardano bene dal cambiare, visto che possono mandare a Roma non gli eletti dal popolo, ma i loro ‘camerieri’.

Nel 2008, dicevamo, Lumia, in un primo momento, era stato sacrificato. Solo dopo insistenze, con la solita musica dell’antimafia, è stato riammesso. Questa volta, però, nemmeno la musica dell’antimafia funzionerà. E a Lumia non resta che tentare l’avventura all’Ars.

Il secondo motivo che spingerebbe Lumia in una lista con Crocetta è legato ai voti. Lumia, grazie anche alla svolta trasformista e consociativa che, insieme con Antonello Cracolici, ha impresso al Pd siciliano, costringendolo, di fatto, a un’innaturale alleanza con il Governo Lombardo, non è molto amato dalla base del Partito. Detto in soldoni, se si dovesse candidare nella lista del Pd a Palermo si scontrerebbe con candidati che, ormai, sono molto più forti di lui: Giuseppe Lupo, Davide Faraone e Pino Apprendi, per citarne solo tre. Per non parlare del fatto che in lista troverebbe pure Antonello Cracolici che, a propria volta, è anche lui in ‘pericolo’ di non rielezione.

Da qui la lista con Rosario Crocetta. Un’operazione che, alla fine, potrebbe risultare utile. Dove per utile non si intende, ovviamente, la vittoria di Crocetta nella corsa alla presidenza della Regione (che è assai improbabile, visto che la ‘rivoluzione’ annunciata da Crocetta non può essere tale se promossa con Lumia e Cracolici, cioè con gli alleati di Lombardo…), ma l’elezione dello stesso Lumia all’Ars. Non è da escludere, infatti, che questa lista, se fatta bene, con candidati di un certo peso in tutt’e nove i collegi (cioè nelle nove province dell’Isola), possa raggiungere il 5 per cento, che è la soglia che consente a una lista di avere propri rappresentanti all’Ars.

Crocetta, Lumia e altri esponenti del Pd in ‘libera uscita’ dal Partito starebbero lavorando in tutt’e nove le province. Partendo da Palermo e Caltanissetta, dove l’esperienza potrebbe mettere salde radici. Nel capoluogo dell’Isola, ad esempio, dovrebbe essere della partita Fabrizio Ferrandelli, già candidato a Sindaco di Palermo, presente il giorno in cui Crocetta ha annunciato la propria candidatura alla presidenza della Regione.

Non ci dovrebbero essere problemi anche a Caltanissetta, provincia nella quale Crocetta è molto conosciuto ed apprezzato. A partire da Gela, città della quale l’attuale eurodeputato del Pd è stato per lunghi anni Sindaco.

Della partita – tornando a Palermo – potrebbe essere lo stesso Cracolici. L’attuale capogruppo all’Ars non vorrebbe lasciare il Pd. Ma se -come già accennato – Lupo, Faraone e Apprendi sono ormai candidati forti rispetto a Lumia, lo sono anche rispetto a Cracolici. Anche perché, alle prossime elezioni regionali, previste per ottobre, molto difficilmente il Pd riconfermerà gli attuali deputati a Sala d’Ercole.

Nel 2008 il Pd incamerò 36 seggi (o forse qualcuno in più) perché ben tre liste non raggiunsero per pochi voti il 5 per cento. Ad ottobre la competizione, a sinistra, sarà più dura. Ci saranno, ad esempio, i grillini del Movimento 5 Stelle. Per non parlare di Sel e della Federazione della Sinistra che, insieme, potrebbero sfiorare il 7-8 per cento dei consensi.

In pratica, il Pd, alle prossime elezioni, potrebbe perdere un bel po’ di seggi (anche perché la linea politica che ha tenuto in questi anni, ovvero l’alleanza con Lombardo, non dovrebbe portargli molti consensi: anzi). Detto brutalmente, se Cracolici dovesse accertare quella che in Sicilia di definisce a carta malupigghiata (cioè la consapevolezza della sua probabile mancata elezione), anche lui, alla fine, potrebbe tentare la carta della lista con Crocetta, magari camuffandola come una lista di appoggio al Pd, senpre di sinistra e bla bla bla.

Ovviamente, se quest’operazione dovesse prendere piede ad indebolirsi sarebbe il solo Pd siciliano. Perché molto difficilmente l’elettorato di sinistra dell’Isola – soprattutto con la presenza di Sel e Federazione della Sinistra – voterebbe per Crocetta, Lumia e Cracolici. I quali, di fatto, strapperebbero consensi al solo Partito democratico. Questo potrebbe indurre i vertici nazionali del Pd a scongiurare una ‘guerra in famiglia’, garantendo l’ennesima rielezione a Lumia a Roma e la rielezione, in un modo o nell’altro, a Cracolici.

Che dire, alla fine? Che Cracolici e Lumia sono stati abili. Da quatto anni costringomo il Pd a tenere bordone al Governo Lombardo. Incassando quasi tutti i benefici, per lo più clientelari, di un’alleanza di governo. Il tutto contro la base del Partito, alla quale hanno impedito di far celebrare il referendum sul “sì” o “no” al Governo Lombardo.

Sono stati abili perché hanno fatto ‘saziare’ abbondantemente Roma, soprattutto con la formazione professionale, imponendo un dirigente generale in questo settore – Ludovico Albert – che, alla faccia della Sicilia, ha ‘chiuso’ operazioni con società non siciliane e con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica. E’ stata, indubbiamente, un’operazione di ‘ascarismo’, se è vero che risorse della Sicilia sono tate destinate altrove. Ma questo ha consentito a Lombardo di tenersi la presidenza della Regione nonostante i suoi ‘casini’ giudiziari e a Cracolici e Lumia di avere l’appoggio di Roma.

Adesso, però, per dirla sempre con la lingua delle nostre parti, semu ‘a strinciuta’: la nave del Governo Lombardo sta affondando; e rischia di affondare anche il Pd siciliano. Così, adesso, ‘capitan Lumia’ abbandona la nave. E se Cracolici non troverà nel suo partito una ‘scialuppa’ che lo conduca sano e salvo nella prossima Assemblea regionale, anche lui seguirà Lumia con Crocetta…

 

 

Giulio Ambrosetti

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