Lucrezia Di Prima è stata uccisa con un colpo d’arma da taglio alla gola, poi avvolta in sacchi di plastica e infine abbandonata tra le campagne di Nicolosi, lungo la strada che porta a Tarderia. Questa la ricostruzione fatta dalla sezioni investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri, dopo il sopralluogo a casa del fratello Giovanni. Il giovane, 22 anni, da ieri è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.
Il ragazzo ha confessato il delitto. Ancora poco chiaro il movente, anche se gli inquirenti sono convinti sia legato alla sfera personale. Giovanni Di Prima aveva partecipato alle ricerche della ragazza insieme ai familiari, dopo che venerdì i genitori avevano denunciato la sua sparizione. I due fratelli vivevano in due appartamenti diversi all’interno della stessa villetta, vicino ai genitori. La vittima era in procinto di organizzare il proprio matrimonio dopo un lungo fidanzamento.
Stando a quanto riportato dall’Ansa, il 22enne, appassionato di cultura giapponese e palestra, da qualche tempo si era chiuso in se stesso. Lucrezia Di Prima, invece, era conosciuta a San Giovanni la Punta per le attività svolte in parrocchia e tra i volontari della Protezione civile. A lei, questa mattina, è stato dedicato un minuto di silenzio nel corso delle giornate siciliane di volontariato in corso di svolgimento nell’Ennese.
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