La linea 1 è già terminata, le altre due lo saranno entro settembre. Il conto alla rovescia per il tram a Palermo è già scattato e il cronoprogramma, ribadito dal presidente dell’Amat, Antonio Gristina, prevede l’operatività entro l’anno. Pena la perdita dei finanziamenti europei. Ma l’opera da 300 milioni di euro, fiore all’occhiello dell’amministrazione Orlando in tema di mobilità sostenibile, «non servirà affatto a snellire il traffico veicolare». Almeno secondo Giovanni Margiotta, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Palermo. Per lui “Genio”, come un sondaggio ha ribattezzato il tram, avrà «un effetto nefasto». «Non ridurrà affatto la circolazione delle auto in superficie – dice a MeridioNews -, al contrario soffocherà il traffico, diventando una vera e propria barriera per la città».
Così, ad esempio, nell’area tra la stazione Notarbartolo e piazza Ziino diventerà difficoltoso anche l’intervento dei mezzi di soccorso. «Le unità dei vigili del fuoco non potranno operare senza interrompere la linea tranviaria – spiega Margiotta -. Allo stesso modo, in caso di emergenza medica, per un’autoambulanza sarà molto difficile sostare, così come per un carro funebre: in caso di funerale la bara dovrà essere portata a spalla». Insomma per il numero uno dell’Ordine degli ingegneri a Palermo il tram è «inadeguato alle esigenze della città». Di più. «Obsoleto».
«Si tratta di una scelta che andava ponderata – dice ancora – e che oggi risulta già datata. Ingabbia la città, soffocando il traffico. Infatti, il tessuto viario cittadino non è adatto a questo tipo di soluzione. Pensando poi al preannunciato ampliamento del sistema tram con altre tre linee – aggiunge Margiotta -, non mancano questioni estetiche e paesaggistiche: per esempio, la doppia fila di pali lungo il Foro Italico e la Cala rovinerebbe il bellissimo colpo d’occhio del centro storico visto dal fronte a mare. E oltretutto, il nuovo tracciato lungo il Foro Italico avrebbe utilità assai ridotta perché servirebbe solo la fascia urbana a ridosso mare e, ovviamente, il nulla dall’altra parte».
Ma soprattutto Margiotta punta il dito contro il metodo. «Trovo irrituale che dell’ampliamento del tram si sia parlato con un post dell’assessore Catania (con delega alla Mobilità, ndr) su Facebook e non quando si è discusso il Piano regolatore, che, al contrario, prevede già la metropolitana leggera». Un Prg le cui linee guida sono state approvate senza il contributo dell’Ordine degli Ingegneri. «Non siamo mai stati consultati – assicura -. Ci hanno convocato quando le linee guida erano pronte e il Consiglio comunale ha bocciato tutte le nostre proposte, dimostrando che si trattava di un Piano regolatore blindato».
Insomma per il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Palermo quello che manca alla città è un piano traffico generale. «Si ragiona per pezzi, ma manca la visione complessiva e senza un piano per la mobilità cittadina tutti i progetti messi in campo sono solo idee in libertà». Così nell’attesa di trovare «un giusto equilibrio» anche sul fronte delle pedonalizzazioni, con tante aree che potrebbero essere interdette al traffico, «ma non certo gli assi viari cittadini principali», Palermo continua a «morire di traffico». Con buona pace del tram e della mobilità sostenibile.
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