Si sono alzati alle cinque del mattino per prendere i pullman in partenza per Palermo. Destinazione la Cattedrale del capoluogo per l’ordinazione del nuovo arcivescovo, il loro parroco Corrado Lorefice. Tutto era stato preparato in ogni dettaglio, la Curia aveva predisposto ben 15 pullman e in quasi 700 erano stati forniti di pass. Per il grande giorno, infatti, il duomo era stato diviso esattamente a metà tra i fedeli della diocesi di Noto e quelli palermitani. Ma arrivati davanti a cancelli l’amara scoperta. Alle 14 in punto, la Polizia ha cominciato a far entrare le persone ma la pressione era troppa. La gente premeva da tutte le parti e così in molti, pur sprovvisti del pass, si sono intrufolati, occupando i posti senza averne diritto. E tanti fedeli, giunti da lontano, sono rimasti fuori, seduti alla buona sui gradini all’esterno e vicino le aiuole. Altri ancora si sono accomodati nei bar di fronte la Cattedrale, osservando la cerimonia in diretta.
«È una situazione paradossale – racconta Maurizio con il figlio quindicenne – stamattina siamo partiti da Modica alle 6 e tutto questo per rimanere fuori e osservare la cerimonia in un monitor. Peraltro mia moglie è riuscita a entrare e prendere i posti per me e mio figlio ma a un certo punto la polizia ha bloccato gli accessi per motivi di sicurezza. Il pass non è servito a nulla – aggiunge mostrando un cartoncino rosso che porta ancora applicato sulla giacca – non ci resta che aspettare che tutto sia finito e tornare assieme a casa».
Un trattamento riservato non solo ai semplici fedeli ma anche alla stampa. Una troupe di Ragusa, dopo aver raccolto immagini e testimonianze in piazza Pretoria, dove Lorefice ha salutato per la prima volta la città, ha raggiunto la Cattedrale ma pur essendo accreditata non è riuscita ad entrare. «Poco male – racconta Silvia di Canale74 – abbiamo realizzato delle interviste e sentito al volo Lorefice. Sicuramente qualcosa non è funzionato nell’organizzazione e il meccanismo si è inceppato. Non trovo giusto, però, che a pagarne le conseguenze siano state anche le persone meno giovani, tantissime, venute qui solo con il desiderio di assistere alla cerimonia».
La stessa sorte, infatti, è toccata a tante persone anziane, come Giuseppina, di Ispica, rimasta fuori assieme ad alcune amiche. «Guardi proviamo una delusione indescrivibile – dice sconsolata – mentre eravamo in fila con le altre persone abbiamo visto molti passare senza mostrare il pass. Tutti ci rassicuravamo dicendoci che tanto avevamo i posti prenotati, ma alla fine siamo rimaste a bocca asciutta. È un peccato, avrei tanto voluto vedere il nostro Corrado nominato arcivescovo con i miei occhi ma così non è stato. Ci siamo dovute accontentare del maxi schermo. A saperlo tanto valeva rimanere a casa».
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