Si è tenuta oggi, al carcere minorile Malaspina, la prima udienza del processo contro Andrea, il 17enne del quartiere Zen, accusato di avere con un calcio ucciso il 25enne Aldo Naro, la sera del 14 febbraio scorso, durante una festa nella discoteca Goa, dissequestrata pochi giorni fa.
L’imputato al momento rimane in carcere; il giudice ha ammesso il rito abbreviato mentre non è stata ammessa la “messa alla prova” dell’imputato, in strutture rieducative. In aula, il giovane reo confesso (seppur in un secondo momento) ha detto quanto già dichiarato agli inquirenti, ovvero di essere stato lui a dare un calcio ad Aldo Naro ma per rispondere a un’aggressione subita dalla vittima e da altri ragazzi.
La madre del giovane medico, vestita a lutto e con in mano una foto del figlio, ha detto: «Non perdono questo ragazzo – ha detto la madre di Aldo – perché non dice tutta la verità. Non lo perdono perché copre qualcuno e non mostra pentimento».La tesi che il minorenne stia coprendo qualcuno autoaccusandosi in forza proprio della sua minore età, è sempre stata ribadita dai genitori di Aldo, ma va dimostrata. I parenti di Naro sono assistiti dagli avvocati Nino Caleca, Roberto Mangano e Pier Carmelo Russo. Il processo è stato rinviato a ottobre per conclusioni e sentenza.
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