Lombardo all’Ars: “Il debito della Sicilia incide per il 7% sul pil regionale”

Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, riferisce a Sala d’Ercole, dopo le polemiche di questi
giorni scatenati dall’intervento del Premier, Mario Monti sul rischio default della Regione che gli era stato segnalato dal vice-presidente di Confindustria, Ivan Lo Bello e dall’Udc.

“Il nostro bilancio è di 27 miliardi di euro come l’Assemblea sa bene, visto che l’ha approvato con le modifiche che riteneva necessarie” ha esordito il governatore “15 sono di spesa corrente.  Il resto investimenti. La spesa corrente – ha aggiunto – è scesa. Ed è identica a quella del 2001. Se si calcola a valori deflazionati, c’è un calo di circa 3 miliardi.  Informerò Monti martedì prossimo e poi chiederò di incontrare Napolitano e di parlarne anche in Consiglio dei ministri”.

“Non nascondiamo le criticità: noi abbiamo un debito di 6 miliardi di euro che pesa sul pil regionale (86 miliardi) per circa il 7%, quello dello Stato incide del 120% sul pil italiano” ha sottolineato Lomabardo.

E ancora: 

“Chi parla di elargizioni dello Stato alla Sicilia, mente.  Certi governatori, dovrebbero pensare agli aiuti che hanno ricevuto loro per le loro emergenze, mentre noi siamo rimasti a bocca asciuuta: vedi il caso Giampilieri o Saponara. Se poi guardiamo alle valutazione delle agenzie di rating che ci riguarda ci accorgiamo che siamo al livello della Liguria, Umbria e del Veneto, ad esempio. Hanno, invece rating pià bassi, Piemonte e Campania, Molise e altre ancora. Nessuna agenzia ha parlato di rischio default per la Sicilia.

Si è tanto parlato anche del personale a sproposito: 11 mila dipendenti in Sicilia esercitano funzioni che in altre regioni sono a carico dello Stato”.

La crisi di liquidità? “Non riguarda gli stipendi. Semmai i nostri creditori e i mandati che devono essere onorati, ed è dovuta principalmente ai mancati trasferimenti dello Stato: da quelli ordinari ai Fas”.

I residui attivi? “Certo, rappresentano una notevole criticità. Sono entrate accertate dallo Stato non riscosse. Ammontano a circa 15 miliardi. A 14 miliardi alla fine del 2011.  Di questi 7,3 miliardi sono fondi che arriveranno dall’Europa. Circa 3,4 miliardi sono spese tributarie derivanti da debiti non pagati dai cittadini. L’Ars intervenne con una norma di circa 10 anni fa congelando quelle somme non rendendole disponibili per le manovre Finanziarie. Solo nel 2011 si sono usati per favorire il Credito d’imposta, la Sanità”.

Il governatore ha poi concluso il suo intervento con un attacco a Confindustria di cui vi racconteremo in un altro articolo.

Lombardo ha quindi confermato le dimissioni: “Mi ero impegnato a dimettermi il 28 luglio -ha detto- ma mi e’ stato chiesto dai capigruppo di arrivare al 31. Mi dimettero’ dunque il 31 luglio se non ci saranno impedimenti. Quel che e’ importante e’ che alla Sicilia non sia sottratto il diritto di votare per eleggere un nuovo presidente, un nuovo governo e una nuova Assemblea”.

Redazione

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