Lo spaccio, la crisi e le logiche di mercato Sconti e tariffe speciali per “conquistare” i clienti

In tempi di crisi occorre fidelizzare i clienti. Lo sapeva bene l’organizzazione dedita allo spaccio di droga sgominata stamani dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Palermo San Lorenzo che hanno eseguito 23 misure cautelari nell’ambito dell’operazione Horus 2. La Zisa era divenuta un vero e proprio punto di riferimento per chi voleva acquistare droga in città. Le vie del quartiere erano presidiate quotidianamente dai pusher, che assicuravano una copertura h24. Tre turni, mattina, pomeriggio e sera, per rispondere in ogni momento alle richieste dei clienti.

E gli investigatori, che per mesi hanno filmato centinaia di cessioni, hanno fatto luce su un vero e proprio prezzario della droga. In base al tipo di sostanza stupefacente e al peso della singola dose il costo variava. Per invogliare i clienti a comprare quantitativi maggiori l’organizzazione applicava anche degli sconti. Merce scontata seguendo la logica di mercato come se si trattasse di qualsiasi altro prodotto. Così per una dose da ¼ di grammo occorreva avere in tasca 15 euro, ma se si decideva di comprare un grammo di droga scattava lo sconto: bastavano solo 30 euro.

Quella su cui gli investigatori hanno fatto luce era una vera e propria catena di montaggio in cui ognuno aveva un ruolo ben preciso. C’era chi si occupava di prendere le “ordinazioni”, chi di procurarsi la droga e chi di rifornire il cliente, che in alcuni casi tornava più volte durante il giorno a comprare la sostanza stupefacente. Anche le donne di famiglia erano impegnate nell’attività a tempo pieno, prendendo in mano le redini dello spaccio quando i mariti finivano in manette. E nel caso di arresti di pusher, ai capi toccava riorganizzare la macchina. In tempo reale perché la piazza doveva essere presidiata quotidianamente e gli affari non potevano attendere i tempi della giustizia. 

Rossana Lo Castro

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