Lo sfascio della sanità pubblica a Palermo: niente mammografia fino al 31 dicembre 2014

IN PROVINCIA L’ESAME PIU’ ESSERE EFFETTUATO SOLO A PETRALIA SOTTANA, CIOE’ NELL’OSPEDALE CHE LA REGIONE HA PROVATO A CHIUDERE. LA DENUNCIA DELLA CISL FUNZIONE PUBBLICA

“La Cisl Funzione pubblica ha evidenziato un dato di fatto, ovvero che all’Asp di Palermo non è possibile effettuare l’esame mammografico dietro presentazione di ricetta medica. I vertici aziendali dicano la verità, cercando di porre rimedio a questa situazione”.

Lo dichiara il segretario aziendale per l’Asp di Palermo della Cisl Fp Palermo Trapani, Gaetano Mazzola che aggiunge: “E’ sufficiente chiamare il numero verde dell’azienda o recarsi presso il Centro Unico di Prenotazione per constatare che, tranne in quello di Petralia Sottana, in nessun presidio dell’Asp, presentando la richiesta del medico curante, si può effettuare una mammografia sino al 31 dicembre del 2014. Invitiamo i vertici aziendali a fare le opportune verifiche, dato che continuano a sostenere il contrario di quanto in realtà avviene”.

Gaetano Mazzola sottolinea che possono sottoporsi a questo esame diagnostico soltanto le donne fra 50 e 69 anni, perché ricevono una cartolina da parte dell’azienda con la quale si consiglia lo screening mammografico.

“I vertici dell’Asp non facciano confusione fra la prevenzione del tumore al seno e lo screening mammografico – continua Mazzola – e ricordino che le uniche donne a poter fare oggi, nelle strutture dell’Azienda sanitaria, questo esame sono quelle contattate attraverso la lettera inviata dall’Asp. Riteniamo grave che questo accertamento diagnostico per la prevenzione possa essere effettuato, a richiesta, soltanto a Petralia Sottana ed è altrettanto grave che l’azienda neghi l’evidenza dei fatti”.

“Chiediamo alla direzione dell’Asp – conclude Mazzola – di fare chiarezza senza giri di parole e di risolvere questo grave disservizio”.

Per la cronaca, ricordiamo che la regione siciliana ha provato più volte a chiudere l’ospedale di Petralia Sottana per ‘risparmiare’, secondo i dettami dei massoni e ‘banditi’ che si sono impossessati dell’Unione europea. Se i vari, deliranti Governi regionali fossero riusciti nel loro criminale intento la provincia di Palermo, oggi, non avrebbe nemmeno quest’unico servizio di mammografia.

Redazione

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