Lo ‘schiaffo’ del Forum per l’acqua pubblica alla mala politica siciliana

A quanto pare non siano solo noi di LinkSicilia a pensare che il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars, sull’acqua, sta facendo il gioco del Governo regionale di Rosario Crocetta per mandare all’aria la ripubblicizzazione del servizio idrico e favorire i privati. Ad affermarlo, in un comunicato ufficiale, sono i protagonisti del Forum per l’acqua pubblica: Sindaci, Consigli comunali, movimenti popolari, Cgil eccetera eccetera.

Già il titolo del comunicato è emblematico: “Acqua, Marino, il presidente dell’Ars e la IV Commissione concordi: la privatizzazione non si tocca. Messa alla porta la prima legge di iniziativa popolare sull’acqua pubblica”.

Vediamo, adesso, cosa si legge nel comunicato stampa del Forum per l’acqua pubblica. “Le forze politiche e di governo partecipanti alla riunione della IV Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars hanno ieri, proditoriamente, posto la parola fine ad un percorso democratico e partecipato, che, a partire dal 2007, ha coinvolto centinaia di Consigli comunali e migliaia di cittadini, e che ha condotto alla presentazione della prima legge di iniziativa Popolare e dei Consigli comunali che la Regione si sia mai trovata a discutere”.

A questo punto arriva l’attacco al presidente della IV Commissione dell’Ars, Giampiero Trizzino, del Movimento 5 Stelle: “La Commissione Ambiente e Territorio – leggiamo sempre nella nota del Forum per l’acqua pubblica – ha proseguito ieri e messo in programma anche oggi l’esame del ddl 455 presentato dal Governo il 13 giugno scorso, non ritenendo di dover fornire alcuna motivazione di ciò ai rappresentanti del ddl di iniziativa Popolare e Consiliare, sostenendo che per prassi parlamentare i ddl del governo abbiano precedenza su quelli di iniziativa parlamentare”.

Domanda: se il presidente Trizzino è favorevole, come lui dice, al disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua, come mai i protagonisti del Forum per l’acqua pubblica lo attaccano? Sono “disinformati” anche loro?

“La Commissione – prosegue la nota – ha perpetrato l’equivoco che il nostro testo, già esitato dalla IV Commissione nella precedente legislatura e riconsegnato il 15 gennaio al Presidente della IV Commissione, fosse cosa diversa da quello ripresentato il 16 gennaio dai Parlamentari Giovanni Panepinto e Mariella Maggio, (già promotori del ddl Popolare e Consiliare). Forse per questo motivo non siamo più stati convocati come proponenti durante i sei mesi di sotto Commissione per l’esame del nostro testo, se non quando, in ultimo, abbiamo richiesto noi di essere auditi”.

Qui apprendiamo una bella notizia che la dice lunga sempre sul presidente Trizzino, che dice di essere d’accordo con il disegno di legge per il ritorno all’acqua pubblica, ma non ha mai convocato, in Commissione, i rappresentanti del Forum per l’acqua pubblica.

“Inoltre – prosegue la nota del Forum per l’acqua pubblica – da parte del Presidente dell’Ars non è arrivata alcuna nota scritta che esplicitasse gli impegni assunti relativi a ripartire in IV Commissione dal testo di legge di iniziativa popolare e di consentire ai promotori la possibilità di proporre emendamenti”.

In questo passaggio i rappresentanti del Forum non risparmiano critiche al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che si era impegnato non solo a fare partecipare i rappresentanti del Forum ai lavori della IV Commissione legislativa, ma anche a scrivere una lettera per impegnare la stessa Commissione Ambiente e Territorio di Sala d’Ercole a ripartire dal testo di legge d’iniziativa popolare.

“Pertanto – prosegue la nota del Forum – i promotori, in data odierna, hanno inviato al Presidente dell’Ars la richiesta di mettere all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula il ddl di iniziativa popolare, in applicazione della legge regionale 1/2004 che disciplina la normativa sulle proposte di legge di iniziativa popolare/consiliare”.

Di fatto, i promotori del Forum per l’acqua pubblica sconfessano l’operato della IV Commissione dell’Ars e del suo presidente, Trizzino.

“Ignorare o far finta di non comprendere – dicono sempre i rappresentanti del Forum – la portata democratica e di mobilitazioni popolari che hanno prodotto la legge di ripubblicizzazione, così come non dare risposta ai promotori rispetto alla richiesta reiterata per ben due volte al Presidente della IV che il testo Popolare/Consiliare non fosse incardinato a quello del Governo per proseguire come prescritto dalla legge il suo percorso parlamentare, dà la cifra di una malcelata indisponibilità al confronto democratico, ed al rispetto della democrazia diretta garantita dalla Costituzione”.

Insomma, per ben due volte i protagonisti del Forum si sono rivolti a Trizzino chiedendogli di tornare al testo di legge sull’acqua pubblica, riscontrando, però, “una malcelata indisponibilità al confronto democratico, ed al rispetto della democrazia diretta garantita dalla Costituzione”.

“Sette anni di battaglie ininterrotte per affermare il principio del ritorno alla gestione pubblica delle Acque su tutto il territorio regionale – prosegue la nota – la raccolta di 35.000 firme di cittadini e la deliberazione di 135 Consigli comunali, coronate dalla vittoria referendaria del 2011 nella quale la maggioranza dei siciliani hanno espresso una volontà inequivocabile, sono state messe alla porta da una classe politica che continua ad essere sorda, cieca ed incapace di riformare se stessa”. E tra questa classe politica – aggiungiamo noi con sommo dispiacere, ci sono i 14 parlamentari del Movimento 5 Stelle, con in testa il presidente della IV Commissione Trizzino.

“Chiediamo a tutte le forze politiche – conclude la nota – ed in particolare a quelle si sono fatte eleggere per rappresentare gli interessi dei cittadini utilizzando i temi dei referendari, di schierarsi per la ripubblicizzazione del servizio idrico e contrastare ogni tentativo di affossare la proposta di legge regionale per l’acqua pubblica”.

 

 

Redazione

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