Lo scandalo della sanità in Sicilia tra cognomi ‘altisonanti’ e antimafia di facciata

INCHIESTA/ NELLA NOSTRA ISOLA C’E’ UNA ‘GRANDE MALATA’ CHE LA POLITICA NON VUOLE CURARE. ‘VIAGGIO’ RAGIONATO TRA LE ‘MALATTIE’ DI CUI SOFFRE QUESTO SETTORE

di Sallustio II

Più sentiamo le dichiarazioni dell’Assessore alla Salute Lucia Borsellino e le esternazioni del Presidente della Regione Rosario Crocetta sulla Sanità siciliana e più ci convinciamo che lo scandalo dell’Humanitas, per l’immenso clamore suscitato, paradossalmente ha agevolato il brillante duo di Governo.

L’Humanitas ha finito col nascondere lo scandalo più grande: IL GOVERNO DELLA SANITA’ IN SICILIA.

Allora, proviamo ad accendere i riflettori:

• è uno scandalo che la Commissione Frey, Moirano, Morici, costituita per selezionare i Manager delle Aziende Sanitarie, in data 6 febbraio 2013, successivamente alla presentazione delle domande ed alla intervenuta conoscenza della condizione curriculare dei candidati, ha fissato nuovi ed autonomi criteri non previsti dall’avviso pubblico;

• è uno scandalo che tra i criteri fissati dalla Commissione ve ne sia in particolare uno (persistenza -continuità nella stessa azienda- fino a 3 anni per singola esperienza, punti 2, fra i tre anni e 1 giorno e i 5 anni per singola esperienza, punti 4, sopra i 5 anni per singola esperienza, punti 1) che fotografa i curricula posseduti?     da quei candidati che hanno avuto incarichi di Direzione delle Aziende dal 2009 e che, pertanto, ha consentito l’arbitrio dell’attribuzione del maggior punteggio;

• è uno scandalo che il non avere riconosciuto la complessiva esperienza e professionalità dei candidati, nel corso di tutta la loro carriera, ha finito col sanare e premiare la posizione di chi aveva potuto conseguire nell’ultimo quinquennio incarichi di Direzione non conformi alle vigenti disposizioni di legge;

• è uno scandalo che il Governo abbia sentito l’esigenza di richiedere un parere al proprio Ufficio Legislativo e Legale sulla legittimità della procedura di selezione e che questo parere, rilasciato con nota prot. n. 38110 del 30.04.2013, sia stato totalmente disatteso;

• è uno scandalo che detto parere sia stato disatteso allorquando, tra l’altro, vi era scritto “la fissazione di parametri sembra prevaricare le funzioni assegnate a detto organo risultando in contrasto con la normativa in materia di nomine dei managers della sanità e, in particolare, con l’art. 19 della L.R. n. 5 del 2009…è così ampliato l’ambito di competenze di pertinenza della Commissione…la legge obbliga ad inserire nell’elenco tutti i coloro i quali ne hanno i titoli…l’Amministrazione opera nello svolgimento di attività vincolata, di carattere meramente ricognitivo…è espressione del potere ampiamente discrezionale della Regione di individuare tra i soggetti idonei quello cui conferire l’incarico, mediante una scelta di tipo non concorsuale, priva di valutazioni sia effettuato solo in relazione a valutazioni comparative…non è corretta l’iniziativa della Commissione di preordinare autonomamente un sistema di valutazione che – di fatto – trasforma una scelta per sua natura fiduciaria in una procedura concorsuale. E ciò, peraltro, nella totale assenza di una previa informazione ai richiedenti (si ribadisce, non partecipanti ad una procedura concorsuale). Non può quindi essere revocabile in dubbio che la Commissione ha travalicato i compiti assegnati, e che l’attività espressione di tale ultronea e non legittimata attività sia viziata da invalidità. Non sembra tuttavia che, per fugare ogni dubbio circa il procedimento di nomina, possa essere sufficiente che la Commissione, su impulso chiarificatore dell’Assessore, abbandoni l’iter intrapreso per riportarsi nell’ambito delle competenze assegnate…per non esporre l’Amministrazione a contenziosi, non può che intervenirsi sull’avviso medesimo”;

• è uno scandalo che l’Assessore alla Salute ed il Presidente della Regione disattendano se stessi dopo che il contenuto del parere veniva in toto trasfuso nella nota Borsellino prot. n. 44802 del 23 maggio 2013, di richiesta alla Giunta Regionale affinché la stessa possa adottare ogni utile determinazione inerente le modalità di prosecuzione delle procedure in essere e dopo che la stessa Giunta deliberava di dare mandato all’Assessore Regionale per la Salute di definire la procedura di selezione dei candidati per la nomina a Direttore generale delle Aziende sanitarie provinciali, delle Aziende ospedaliere e delle Aziende ospedaliere universitarie della Regione siciliana, ammettendo al colloquio i soggetti idonei inseriti nell’elenco;

• è uno scandalo che la Commissione Frey, Moirano, Morici, nonostante il parere dell’Uffico Legislativo e Legale, la nota dell’Assessore e la deliberazione della Giunta Regionale di Governo, evidenziata sostanzialmente la negligenza della stessa Giunta, come testualmente da verbale n. 8 del 01 luglio 2013 “la Commissione rilevato che nel periodo intercorso tra la riunione del 16 maggio e la data odierna non sono pervenute dalla Giunta Regionale direttive su eventuali integrazioni della deliberazione n. 471 del 4 dicembre 2012 e conseguanti variazioni dell’avviso…” abbia potuto continuare nella illegittima procedura;

• è uno scandalo che, per l’effetto, la Commissione (al di là ed in contrasto con l’art. 19 della L.R. n. 5/2009) si sia letteralmente inventato il doppio binario dei curriculati e degli adeguati;

• è uno scandalo che i curriculati siano stati sottoposti ad una sorta di colloquio auto referenziale mentre gli adeguati siano stati sottoposti a quiz on-line, a giudizio variabile e non certo sulle risposte, e che i risultati, invece che in tempo reale, data la procedura informatica, siano stati resi noti dopo due mesi dall’espletamento delle prove;

• è uno scandalo che l’Assessore Borsellino abbia ammesso in Commissione Sanità l’esistenza della deliberazione della Giunta, e che la selezione sia andata avanti lo stesso, nonostante il letterale contrasto con il provvedimento adottato dalla stessa Giunta;

• è uno scandalo che, sulla scorta di discutibili valutazioni dell’Agenas, possa anche immaginarsi il ripescaggio di qualche attuale Commissario. E ciò nonostante l’illeggittima procedura posta in essere dalla Commissione. Perché, ad esempio, per l’Architetto Angelo Aliquò, il problema non è solo quello del non superamento da parte dello stesso dei quiz, ma è una valutazione (quella dell’Asp di Ragusa) che non lo può riguardare per il tempo dell’incarico, così come non riguarda Cirignotta, riguardando semmai detta valutazione un valente Direttore, il dott. Ettore Gilotta, gentiluomo deceduto alcuni mesi fa. E poi, a nostro avviso, sull’Aliquò, prima di tutto dovrebbero valutarsi i titoli e le competenze effettivamente possedute dallo stesso;

• è uno scandalo che si possa anche pensare che i debiti delle Asp siano ripianati con un mutuo a carico dei Siciliani, quando le stesse Asp erano già soggette ed avevano sostenuto il piano di rientro Lagalla – Russo e che altresì non potevano e non possono contrarre debiti per gli ineludibili vincoli di spesa posti dalle leggi finanziarie dello Stato e dalla stessa Regione. Salvo poi che magari gli stessi commissari che hanno provocato le richiamate perdite di esercizio, siano stati brillantemente promossi dall’Agenas e portati ad esempio dal Presidente Crocetta;

• è uno scandalo il silenzio dell’Assessorato alla Salute sugli affidamenti milionari diretti di qualche Asp, vedi Agrigento-pratica Cofedil;

• è uno scandalo che, dopo avere tanto blaterato sulla gara dei pannoloni, coraggiosamente scelta la procedura di affidamento all’esterno del servizio domiciliare di detti presidi agli utenti che ne necessitano, legittimo il procedimento di gara seguito, l’Asp di Palermo, non si sia ancora provveduto agli atti consequenziali. E che, pertanto, gli utenti debbono ancora ricorrere alle farmacie private, con un danno economico ed erariale per le casse dell’Asp, e quindi anche della stessa Regione, di almeno duecentomila euro al mese, da quanto ab immemorabili pagato alle stesse farmacie private e quanto, invece, andrebbe a risparmiarsi con la conclusione dell’affidamento esterno;

• è uno scandalo pensare ad un mutuo per le Asp quando, tra l’altro, l’art. 20, secondo comma della Legge Regionale n. 9 del 16/05/2013 recita “1°.A decorrere dal 1° gennaio 2013 l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale con qualifica dirigenziale costituenti il fondo di cui all’articolo 66 del contratto collettivo regionale di lavoro 2002/2005, come determinato ai sensi del comma 8 dell’articolo 1 della legge regionale 16 gennaio 2012, n. 9, è ridotto del venti per cento. 2° Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano, con le medesime decorrenze, agli enti, aziende ed istituti sottoposti a vigilanza, tutela o controllo dell’amministrazione regionale o che comunque beneficiano di trasferimenti a qualunque titolo a carico del bilancio regionale, anche se applicano un contratto diverso del contratto collettivo regionale di lavoro”. Presidente Crocetta, prima di gloriarsi sui risparmi ottenuti per l’applicazione di detta normativa alla Dirigenza Regionale, veda di chiedere alla sua Assessora alla Salute il perché, per quanto ci è dato conoscere, salvo ad essere felicemente smentiti, il punto 2 della norma richiamata non sia stato applicato, come dovevasi, a tutta la Dirigenza delle Asp. Presidente Crocetta sa lei quanto finora ha perduto la Regione Siciliana? Altro che mutuo per il ripiano dei debiti delle Asp. Con le somme che avrebbero già dovuto essere riscosse dal 1° gennaio 2013 ci sarebbe una buona parte di Finanziaria regionale. Ed al riguardo, nel caso di accertata negligenza, o per ignoranza nella subiecta materia o per qualsiasi altro motivo, sarebbe importante conoscere cosa ne pensa e cosa vuol fare la Procura Generale della Corte dei Conti.

Preghiamo l’opinione pubblica, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, tutti i partiti politici, tutti i deputati nazionali della Sicilia, tutti i deputati regionali, la Commissione Sanità all’Ars, l’opposizione all’attuale Governo ed in particolare il Presidente Onorevole Nello Musumeci ed il Movimento Cinque Stelle all’Ars di porre ogni utile iniziativa e rimedio acchè IN SICILIA CESSI ALMENO LO SCANDALO DEL GOVERNO DELLA SANITA’.

(Foto di prima pagina tratta da scienzasalute.blogsfere.it)

 

Redazione

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