Una lite per un passaporto sarebbe stata all’origine di tutto. Una donna di 30 anni di nazionalità camerunense è stata denunciata per avere appiccato un incendio nell’abitazione del suo compagno. I poliziotti hanno ricevuto la segnalazione per un appartamento in un condominio di via Rosso di San Secondo. I vigili del fuoco erano già intervenuti sul posto per spegnere le fiamme. La donna – compagna del proprietario dell’abitazione – ha riferito che l’incendio è stata la conseguenza di un incidente domestico: dopo avere accesso un fornello per cucinare si sarebbe affacciata dal balcone per parlare al telefono e si sarebbe accorta solo dopo che dalla finestra usciva del fumo. Una ricostruzione che non ha convinto i poliziotti poiché, dai rilievi effettuati, è risultato che le fiamme si sarebbero propagate dal divano e non dal fornello.
Nel salone sono stati trovati dei bidoncini di bioetanolo, una sostanza liquida altamente infiammabile. Per di più la donna, mentre la casa bruciava, non si sarebbe preoccupata di richiedere l’intervento dei vigili del fuoco che, invece, sono stati chiamati dai vicini. Gli agenti hanno raccolto le testimonianze delle persone che abitano in zona e del proprietario di casa. L’uomo ha raccontato che quella mattina, mentre si trovava al lavoro, è stato chiamato al telefono dalla sua compagna che lo ha minacciato di dare fuoco alla sua abitazione, accusandolo di avergli nascosto il passaporto, ragione per cui non aveva potuto ritirare il permesso di soggiorno. Dopo qualche minuto, la donna avrebbe anche fatto una videochiamata al compagno inquadrando un bidoncino di bioetanolo e il divano in fiamme. Gli agenti, ricostruita la dinamica dei fatti, l’hanno denunciato la donna per i reati di incendio e minaccia.
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