L’Italia? Uno Stato un po’ sfasciato

“Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono… Mi scusi Presidente ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po’ sfasciato”

Così Giorgio Gaber qualche anno fa cantava l’ Italia e oggi sembra essere tornata di moda. Denuncia politica, sdegno e delusione per quella che dovrebbe essere la propria nazione e verso cui avere un forte senso di appartenenza. Questo è proprio quello che sente la maggior parte dei giovani di oggi, e non solo quei giovani che trascorrono anni della loro vita studiando, nella speranza di crearsi una posizione, ma anche tutti quei padri di famiglia che si trovano in cassa integrazione, in disoccupazione con un mutuo da pagare e un futuro da dare ai propri figli.
Oggi il tasso di disoccupazione è pari all’8,9 per cento, cioè circa 2,243 milioni di disoccupati, l’unico Paese che si nasconde dietro la scusa della crisi e l’unico Paese che perde tempo dietro le futili questioni parlamentari, invece che trovare una soluzione immediata a questo preoccupante stato in cui versa il popolo italiano.
Per nazionalità si intende il senso di appartenenza ad una nazione per lingua,cultura, tradizione, religione e storia. Ma non so fino a che punto un cittadino italiano, un tempo onesto lavoratore, ora disoccupato, che si ritrova senza uno stipendio mensile che gli assicuri almeno di poter portare qualcosa da mangiare a casa, possa sentirsi parte integrante di questa nazione e come possa provare un minimo di amor di patria nei confronti di quel Paese che nulla sembra fare per rimediare. L’unico aiuto economico concesso alle famiglie con basso reddito è la carta acquisti che si mostra essere una grande bufala perché viene concessa agli anziani di età superiore ai 65 anni o ai bambini di età inferiore ai 3 anni che siano in possesso di particolari requisiti. Certo, perché con 80 euro ogni due mesi riesci a coprire tutte le spese: luce, acqua, gas, spazzatura, spesa, farmaci. E noi poveri allocchi che pensavamo di risolvere tutto con il lavoro!
L’Italia è un Paese che va a rotoli giorno dopo giorno e l’immagine che trasmette agli altri Paesi dell’Unione Europea non è il massimo. I giorni passano e la situazione per noi tutti peggiora sempre più, ma il popolo italiano è un popolo orgoglioso e fiducioso dei propri governatori, non capendo che, come diceva Platone, chi è al potere “fa l’utile del più forte”, che non c’è destra, sinistra o centro in politica che pensi al ben comune invece che al proprio.
Ma per fortuna non sempre si fa di tutta l’erba un fascio, perché alcune regioni hanno deciso di dire basta alla crisi, al disinteresse che lo Stato italiano mostra nei confronti della sua gente facendo arrivare ai vertici la triste realtà e le difficoltà che quotidianamente una famiglia deve affrontare per poter almeno arrivare alla fine del mese. Perciò ora più che mai non ci resta che continuare a cantare a squarciagola: “Mi scusi Presidente se arrivo all’impudenza di dire che non sento alcuna appartenenza”.

 

Maria Demmi

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