Non c’è solo Settimo Trapani tra i candidati della lista Ferrandelli a suscitare polemiche. Come si ricorderà, nelle scorse settimane, si è scatenato un putiferio perché Trapani risulta coinvolto nella vicenda che vede come imputato principale Franco Mineo, deputato regionale di Grande Sud, partito di Gianfranco Micciché, accusato di intestazione fittizia di beni, di reati di usura, peculato e malversazione.
Un putiferio mediatico e basta. Perché Trapani resta comunque candidato alla presidenza della settima circoscrizione ed è stato difeso a spada tratta dallo stesso Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco di Palermo (appoggiato dai ‘Poli civici’ e dal Pd). In ogni caso, il dibattimento, che comincerà il 21 maggio, vede Trapani chiamato a rispondere dell´accusa di aver dirottato contributi e finanziamenti con la sua associazione “Caput mundi”, attraverso la quale Mineo avrebbe fatto transitare migliaia di euro in fondi pubblici che arrivavano per i progetti utilizzati per finanziare le sue campagne elettorali (secondo gli inquirenti circa 60 mila euro).
Messa più o meno a tacere questa vicenda, ora scoppia un nuovo caso. Nella lista Ferrandelli (Ora Palermo), infatti, c’è anche Dario Marasà. Che come racconta in questo articolo il quotidiano la Repubblica, è stato coinvolto in una inchiesta sulla prostituzione. Lo dice apertamente (ma la voce circola da settimane) sulla sua bacheca di Facebook, Simone Tulumello, candidato al Consiglio comunale di Palermo nella lista LA SINISTRA E GLI ECOLOGISTI PER PALERMO, che riporta l’articolo cui si racconta della vicenda giudiziaria su un giro di prostitute che arrivavano dall’Est.
Contatto da LinkSicilia, Marasà dice che risponderà domani attraverso il suo legale: “Queste persone che dicono queste cose – dice – non sono degne di fare politica. Sappia comunque che lei sta parlando con un incensurato”.
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