Linguaglossa, si sono dimessi i quattro assessori Caso Etna e ipotesi patto con Salvatore Comodo

Dopo mesi di attese, rinvii e voci che si rincorrevano, l’azzeramento della giunta di Linguaglossa è divenuto realtà. I quattro assessori Alessandra Carano, Francesco Malfitana, Carlo Scuderi e Andrea Cerra se ne sono andati in blocco, così come chiedeva il sindaco Salvatore Puglisi. Un passaggio che doveva essere concordato, dando corpo a una sorta di tagliando condiviso di metà mandato. Ma nelle scorse settimane le tensioni interne si sono prese la scena, portando la maggioranza vittoriosa nel 2017 a un passo da fratture difficilmente recuperabili. Oggetto del contendere, ancora una volta, l’eterno caso Etna. Oggi invece tutto sembra recuperato, e anzi alcune indiscrezioni accreditano addirittura un allargamento consiliare della coalizione civica a sostegno del primo cittadino, da sempre orientato verso il centrodestra. 

Lo scontro fra il Comune di Linguaglossa, i vicini di Castiglione di Sicilia e i promotori del project financing da 23 milioni aveva infatti portato a una scelta di chiara rottura, su cui però si era registrata qualche successiva timidezza di troppo. Il sindaco Puglisi si era detto pronto a dare in appalto le escursioni in jeep sull’Etna, nonostante il disaccordo del collega castiglionese Antonio Camarda, limitandole al solo territorio di sua competenza. Ovvero fino a quota 2500, dove arriva il tratto della pista per i crateri di proprietà linguaglossese. L’iter per tale bando solo negli ultimi giorni ha subito una decisa accelerazione, al prezzo delle difficoltà politiche già dette. La troppa lentezza aveva irritato esponenti di punta come l’assessore Malfitana, assai critico sul project Etna-Alcantara e fautore delle ribattezzate miniescursioni proprio per uscire dallo stallo sull’accesso all’Etna.

Ieri però, insieme alle dimissioni degli assessori, il Comune ha varato anche la determina a contrarre che assegna alla centrale unica di committenza Tirreno Ecosviluppo 2000 le linee guida per assegnare 12 licenze di trasporto di durata sessennale. Cioè il regime autorizzatorio indicato dall’Autorità Antitrust. Le miniescursioni sull’Etna sembrerebbero così semplificare il quadro del rimpasto ormai avviato. Come da piani da tempo resi noti dal sindaco, almeno due degli assessori dimissionari – fra cui lo stesso Malfitana – dovrebbero essere riconfermati. Turn over, invece, per le altre due poltrone libere. Fra i papabili circolati in queste settimane, figurano l’ex sportellista Adriana Vitale, in passato vicina all’ex governatore Rosario Crocetta nonché assessore a Santa Domenica Vittoria, ma anche l’idea di un professionista che alcuni rintracciano in Egidio Raiti, ingegnere. Altro profilo chiacchierato è quello della docente Luana La Guzza.

Lo scenario più clamoroso, infine, porterebbe il sindaco Puglisi, che non si è espresso sul tema, a pescare fuori dalla sua maggioranza. Addirittura siglando un patto di collaborazione con il suo ex sfidante elettorale Salvatore Comodo, oggi consigliere comunale. L’imprenditore ha rotto con gli altri componenti della minoranza Marianna Strano e Davide Spartà, facendo strada da solo ma soprattutto, in aula, lanciando appelli alla desistenza in nome «degli interessi di Linguaglossa». Una poltrona per una figura vicina più o meno al suo mondo potrebbe facilitare la pace: un nome ventilato è quello di Vincenzo Rosta, figlio dell’ex sindaco Nunziato. 

Francesco Vasta

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