Cinque mensilità arretrate hanno fatto perdere, ancora una volta, la pazienza ai dodici lavoratori della nettezza urbana che operano nel Comune di Linguaglossa. Gli operatori, già entrati in sciopero a più riprese nell’ultimo anno, da ieri occupano l’aula consiliare del municipio etneo. Al loro fianco alcune sigle sindacali di categoria. La protesta non si è fermata neanche davanti alla trattativa intavolata fino a tarda serata dalla sindaca Rosa Maria Vecchio. L’amministrazione, infatti, è a sua volta indietro con i pagamenti all’impresa che gestisce la raccolta e per cui prestano servizio i dipendenti.
«Non crediamo più alle promesse che ci vengono fatte da troppi mesi a questa parte – dice uno di loro – dispiace creare disagi ai cittadini che pagano le tasse ma lo stipendio è un nostro diritto oltre che una necessità per le nostre famiglie». L’occupazione del municipio prosegue, malgrado già oggi dovrebbe essere saldata dal Comune una delle mensilità arretrate: «Il piano di rientro che abbiamo prospettato ai lavoratori, a nostro parere congruo, prevede il pagamento di tutti gli arretrati entro il 30 marzo prossimo – precisa la prima cittadina Vecchio – con una mensilità entro oggi, due entro febbraio e due appunto entro marzo».
Proposta che gli scioperanti hanno finora respinto con fermezza. A Linguaglossa, dunque, resterà bloccata anche oggi la raccolta porta a porta: «In questi giorni ci saranno disservizi, invito tutti ad un po’ di pazienza e a conferire solo i rifiuti strettamente necessari», conclude la sindaca.
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