In diverse occasioni avrebbe minacciato l’ufficiale giudiziario che avrebbe dovuto eseguire alcuni pignoramenti. Inoltre, pochi mesi dopo i tre omicidi compiuti all’interno del tribunale di Milano dello scorso aprile, avrebbe annunciato di voler compiere una strage al palazzo di giustizia di Catania. Per questi motivi Rosario Puglia, imprenditore vinicolo di Linguaglossa, è stato arrestato ieri pomeriggio dai carabinieri.
Puglia, 68 anni, nel 2008 ha accusato gli estorsori che avrebbero imposto il pizzo alla sua azienda, Cantine don Saro. È stato anche uno dei testimoni sentiti nell’ambito del processo Iblis. Nel corso degli anni ha denunciato di essere vittima di intimidazioni di stampo mafioso e di essere stato abbandonato dalle istituzioni, racconti messi in dubbio dai concittadini.
L’imprenditore non avrebbe nascosto «livore e frustrazione neanche dinanzi ai carabinieri della stazione di Linguaglossa», scrivono i militari in una nota. A giugno avrebbe minacciato di compiere un gesto estremo all’interno del tribunale etneo. Per Rosario Puglia sono stati disposti i domiciliari dopo un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catania.
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