Si erano specializzati in truffe on line, raggirando i clienti sui più noti portali di e-commerce. È questa l’accusa rivolta dalla procura di Agrigento nei confronti di sette persone, tutte originarie di Licata e destinatarie di provvedimenti da parte del tribunale. L’inchiesta – denominata Pacchi.it – è stata condotta dai carabinieri della Compagnia di Licata ed è iniziata l’anno scorso, dopo una serie di denunce presentate in diverse parti d’Italia da parte di acquirenti truffati.
Il gruppo – alla cui guida secondo gli inquirenti ci sarebbe stato il 35enne Cristoforo Famà, per il quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari – operava sulle piattaforme Subito.it, Autoscout, Kijiji, Ebay, Bacheca.it. Il modus operandi era sempre lo stesso: venivano pubblicati inserzioni a condizioni vantaggiose, si attendeva che qualche potenziale vittima mostrasse il proprio interesse e poi, ricevuta una caparra di qualche centinaio di euro, non si rispondeva più alle sollecitazioni degli acquirenti, fino a fare perdere le proprie tracce. Sono 33 in tutto le denunce esaminate dai carabinieri.
Le indagini hanno fatto leva su tabulati telefonici, intercettazioni e perquisizioni. Oltre a Famà, sono state fermate altre sei persone di età compresa tra i 24 e i 40 anni. Per la metà di loro il gip ha disposto l’obbligo di dimora, per gli altri tre quello di presentazione alla polizia giudiziaria.
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