Una zona franca, ma dello spaccio di droga. Così si presenta il viale Moncada 16 nelle immagini prodotte dalla polizia di Stato nell’operazione Fort Apache. Tre gruppi diversi riconducibili ai Santapaola-Ercolano, Cappello-Bonaccorsi e Cursoti milanesi convivevano nello stesso immobile di edilizia popolare, trasformato in una fortezza per lo spaccio di droga. Una fiorente attività commerciale, da ben 30mila euro al giorno. Che conviveva con ben tre attività imprenditoriali reali: quelle di chi ha affittato le cinque botteghe disponibili nel complesso, approfittando dell’adesione alla Zfu, la zona franca urbana che permette alle aziende di Librino di ottenere sgravi fiscali per dieci anni. Per il prezzo di affitto, circa 150 euro al mese per una bottega da 35 metri quadri, valeva comunque la pena sopportare dei vicini decisamente fastidiosi.
Già ad aprile, quando il Comune ha redatto il bando per l’assegnazione in tutto il quartiere, il quadro non era certo confortante: la maggior parte dei 53 locali in affitto erano occupati, trasformati in garage o addirittura in sale da gioco. Eppure questo non ha fermato tre coraggiose attività dal prendere in affitto i locali del civico 16 di viale Moncada. I dati sono disponibili sul sito web del Comune, che ne ha stilato una graduatoria degli assegnatari. Per chi fosse interessato, ce ne sono ancora otto disponibili: cinque in viale Moncada 13, due al civico 19 e una al numero 7. Anche queste site in rinomate zone di spaccio.
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