Librino, l’ex poliambulatorio è nel degrado Catalano: «Hanno rubato persino il tetto»

Fino a qualche anno fa c’era un poliambulatorio gestito dall’Azienda sanitaria provinciale. Oggi solo carcasse di motorini, rifiuti, copertoni, persino lo scheletro di un’Ape Piaggio. Questa mattina i componenti della IX commissione consiliare del Comune di Catania, quella dedicata ai Tributi, si sono ritrovati davanti al degrado dell’edificio prefabbricato in viale Bummacaro a Librino. Una struttura che fa parte dell’elenco dei beni inutilizzati appartenenti all’amministrazione. In accordo con il piano di rientro concordato con la Corte dei conti regionale, dovrebbe dismettere per fare cassa. «Sono stati portati via i cavi elettrici, le porte, i servizi e persino il tetto», commenta il consigliere di Articolo 4 Giuseppe Catalano. La presenza di resti di motoveicoli, fa supporre che la struttura «venga utilizzata come una sorta di officina abusiva per i ladri», commenta quanto visto il consigliere.

Il sopralluogo è parte «di un percorso avviato insieme al presidente della commissione, Salvo Tomarchio, per verificare lo stato degli immobili non utilizzati riportati nell’elenco dei beni comunali. Edifici come palazzo Bernini, villa Fazio, villa Curia e le scuole Giovanni XXIII, Capponi, Di Guardo e tante altre», commenta il consigliere. Da qui si elaborerà una delibera per decidere quali immobili potranno essere riutilizzati per uffici comunali, e quali ristrutturati «Ma qui, essendo un prefabbricato, non c’è più niente da recuperare, si dovrebbe abbattere e ricostruire: dispiace constatarlo perché ci sono decine di associazioni che chiedono locali per le loro attività», continua Catalano.

«Più volte abbiamo fatto notare, con il Comitato Librino Attivo, le associazioni del quartiere e le scuole, che ci sono delle strutture che potrebbero essere riutilizzate. Oltre al poliambulatorio, la ex scuola media Brancati e tanti altri», afferma Sara Fagone della Cgil Libino, la cui sede si trova a poche decine di metri dall’ex struttura sanitaria. «Per fortuna i servizi sanitari sono stati trasferiti nel 2009 nella nuova struttura in viale San Teodoro – continua Catalano – ma se si lascia vandalizzare tutto i costi di manutenzione diventano spese di ripristino, con un solo danno alla comunità», conclude il consigliere comunale.

 

[Foto di Giuseppe Catalano]

Leandro Perrotta

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