La puntualità di certo non è il punto di forza dell’ospedale San Marco di Librino. La grande struttura ideata per sostituire i presidi Ferrarotto, Santa Marta e Santo bambino di Catania non ha ancora visto la luce nonostante negli anni si siano sprecati gli annunci di una apertura sempre definita imminente. Dal primo datato 5 dicembre 2008 in cui l’allora direttore generale Ambrogio Mazzeo spiegava come «l’intera opera verrà realizzata in soli 38 mesi», all’ultimo che puntualizzava come i lavori sarebbero stati ultimati a marzo 2014, data bene impressa nella tabella all’ingresso del grande cantiere. Un lasso di tempo di oltre mille giorni su cui ancora non ci sono troppe certezze né tanto meno date di scadenza.
«Le previsioni ci dicono primavera 2015 – spiega Antonio Lazzara, direttore sanitario dell’azienda Policlinico – I lavori proseguono anche se c’è stato un rallentamento degli stessi da parte della ditta esecutrice, causati anche da alcuni furti nell’area cantiere». «Problemi tecnici, abbiamo avuto una proroga per la consegna dei lavori» fanno sapere dall’ufficio stampa della Tecnis, società capogruppo per l’esecuzione dell’opera, «consegneremo – proseguono – tutto nei tempi previsti». Senza però precisare la data.
Sui passi avanti della struttura, concepita per ridefinire la mappa della sanità catanese dal centro alla periferia cittadina, pare aver smarrito la bussola anche la politica, nonostante sulla scadenza del 2014 avessero puntato forte il governatore siciliano Rosario Crocetta e l’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino. «Entro la primavera 2014 potremmo avere l’inaugurazione, questo è l’impegno della Regione» spiegò a Live Sicilia nel 2013 l’allora assessore all’Energia Nicola Marino, durante un sopralluogo al cantiere, insieme a Giuseppe Digiacomo, deputato del Partito democratico e presidente della Commissione sanità all’Ars. Trascorsi oltre 400 giorni da quella visita, Digiacomo non ha nessuna notizia né pare abbia avuto modo di chiederle: «Non sono aggiornato sulla vicenda – spiega – e non ho avuto tempo di capire gli sviluppi nonostante la cosa mi interessi molto».
Lo striscione che segna l’arrivo per il nuovo nosocomio non sembra dietro l’angolo, nonostante l’edizione catanese del quotidiano La Sicilia il 29 aprile 2012 si fosse spinto nel più ottimistico dei pronostici spiegando come «l’ospedale San Marco cresce bene e velocemente». Buoni propositi. L’unico al momento ad averci guadagnato è proprio l’editore e direttore del quotidiano locale Mario Ciancio Sanfilippo, ex proprietario di circa 80 ettari dei terreni su cui sorgerà il nuovo ospedale che ha venduto per realizzare la struttura.
Il progetto, approvato per un importo complessivo di 168 milioni di euro, per il 90 per cento è coperto dai fondi del ministero della Sanità e per il dieci per cento dalla regione Sicilia. Il piano prevedeva inizialmente 1229 posti letto poi passati a 800 e infine a 460 in virtù delle continue riforme di riassetto della rete ospedaliera che si sono susseguite negli anni. All’interno del nuovo ospedale di Librino doveva esserci anche un centro d’eccellenza ortopedico. Un fiore all’occhiello cancellato con un colpo di penna nel 2009 a causa di una legge regionale firmata dall’assessore Massimo Russo che sciolse le fondazioni responsabili proprio dei centri d’eccellenza. La vicenda finì anche in un’interrogazione parlamentare al ministero della Salute. In compenso il nuovo polo sanitario sarà dotato di un parcheggio da centinaia di posti auto, un asilo nido, alcuni negozi compreso un parrucchiere. Il tutto, secondo le dichiarazioni dei progettisti, per rendere meno traumatica la permanenza di familiari e pazienti nei periodi di ricovero all’interno della struttura.
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