«Approvato l’avviso pubblico per la concessione in comodato gratuito degli spazi all’interno del centro direzionali polisportivo e polivalente denominato San Teodoro». L’impianto sportivo, che fino al 2012 viene descritto come «un’area bombardata», da oggi è affidato all’associazione sportiva I briganti di Librino. Una vittoria per il gruppo che ha strappato la struttura ad anni di incuria, trasformandolo in un polo sportivo e culturale per numerosi ragazzi della zona e non solo.
I membri del gruppo non trattengono la soddisfazione per il risultato ottenuto. «Siamo contenti», riesce a dire Stefano Curcuruto, presidente dell’associazione sportiva. «Dopo nove anni di lavoro, di incontri, di riunioni, finalmente abbiamo i frutti». Secondo Piero Mancuso «adesso gli scenari cambiano. Abbiamo nuove armi per arrivare all’obiettivo principe: trasformare questa distesa di argilla in un vero campo sportivo».
La lunga battaglia delle realtà che ruotano attorno alla squadra di rugby – tra le quali il centro Iqbal Masih – per ottenere uno spazio dove allenarsi e giocare parte il 25 aprile del 2012, quando i volontari hanno iniziato a ridare vita all’impianto costruito per le Universiadi del 1997 e da allora lasciato all’abbandono. In mezzo mesi di lavoro per riportare il campo e le strutture in sicurezza prima e utilizzabili poi, l’inaugurazione della club house dedicata al piccolo Peppe Cunsolo – ex giocatore morto in circostanze misteriose -, le omologazioni da parte della federazione. Ma anche gli atti vandalici, l’ultimo dei quali lo scorso febbraio.
Le prime voci di un affidamento iniziano già due anni fa, durante le ultime fasi della sindacatura di Raffaele Stancanelli. Negli ultimi mesi, ad affiancare i volontari, sono stati anche i membri del gruppo G124 di Renzo Piano per la realizzazione del cosiddetto Rammendo urbano. Il bando comunale è stato emanato da palazzo degli Elefanti pochi mesi fa, unici partecipanti proprio i Briganti, ma l’ufficialità dell’affidamento è stata data solo oggi, con il documento firmato dai rappresentanti comunali e quelli dell’associazione. La convenzione riguarda il campo, le tribune e gli orti sociali, da utilizzare per uso sportivo culturale aggregativo. Restano così fuori le due grandi palestre che fanno parte della struttura.
Quello che era un luogo vandalizzato, al confine tra la parte più antica di Librino e i palazzoni più recenti, «si trasforma da campetto di periferia a luogo bello, dove fare sport ad alto livello». Un nuovo inizio, che pone davanti altri obiettivi più ambiziosi: «Avremo ancora di più gli occhi addosso. Si apre un altro di livello della sfida», promette Mancuso.
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