«Le aspettavamo da un momento all’altro anche con qualche preoccupazione perché la graduatoria non è definita». Giusi Milazzo, del sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari (Sunia) commenta così l’assegnazione dei 24 alloggi di viale Moncada, nel quartiere periferico di Librino, destinati al disagio abitativo. La notizia arriva dal Comune di Catania che ha comunicato il via libera alla consegna da parte dell’agenzia nazionale per la coesione. «Una goccia nel mare del bisogno», la definisce la sindacalista a MeridioNews. Il disagio abitativo è sempre stata una gatta da pelare per l’amministrazione comunale. Già nel 2017, dopo la consegna in pompa magna delle abitazioni, un servizio esclusivo del nostro giornale svelò i cedimenti strutturali del nuovo edificio, quando a farla da padrone – 15 giorni dopo la consegna – erano le infiltrazioni d’acqua.
Stavolta a preoccupare il sindacato sono i 144 alloggi distribuiti tra viale San Teodoro e viale Biagio Pecorino a Librino, a cui dovevano essere destinati sette milioni. Anche questi derivanti dal Pon metro. Case destinate alle graduatorie dell’Istituto autonomo case popolari (Iacp) per la cui assegnazione si aspetta da anni. «I palazzi ci sono ma i lavori sono bloccati da almeno 15 anni – sostiene Milazzo – le strutture sono totalmente da recuperare, abbiamo saputo che i fondi del Pon metro sono stati destinati ad atro perché non era pronta la gara». Interventi di recupero che avrebbero dovuto essere effettuati utilizzando sette milioni di euro di fondi Pon Metro. Così il sindacato ha inviato una lettera all’assessore ai Lavori pubblici Enrico Trantino per capire l’evolversi del progetto. «Vorremmo sapere quali piani il Comune di Catania intende portare avanti per il recupero», spiega Milazzo.
Sul banco degli imputati c’è la questione trasparenza. «Non c’è neanche un sito consultabile con chiarezza», incalza Milazzo. «Adesso gli immobili sono nella disponibilità del Comune già da un anno e mezzo – sostiene Milazzo – ma non sappiamo ancora nulla sul modo e i tempi in cui intendono procedere». In ballo c’è la riqualificazione di palazzi pubblici dismessi. Nell’ambito del programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PinQua), a marzo 2021 la giunta comunale ha presentato la proposta di finanziamento denominata Librino Città Moderna allo scopo principale di ridurre il disagio abitativo, cioè incrementare la disponibilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica attraverso il completamento della costruzione di 64 nuovi alloggi. Il progetto prevede la realizzazione di due torri con 32 alloggi ciascuna. «È stato presentato come progetto innovativo ma non crediamo sia percorribile – sottolinea Milazzo – perché questi grandi palazzoni risentono di un’idea di edilizia pubblica non più adeguata alle esigenze delle famiglie e non in grado di soddisfare il bisogno di una buona qualità dell’abitare».
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