Dal 14 dicembre la città è tappezzata dai manifesti che vedete più su: un fermo immagine tratto dal celebre film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, uno dei capolavori nella filmografia del regista Elio Petri in cui il protagonista è uno straordinario Gian Maria Volontè che interpreta un capo della Digos a cui l’esercizio del Potere dà alla testa. L’anniversario che invece viene riportato è quello del 15 dicembre 1969, quando il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli morì precipitando da un ufficio della questura di Milano dove si trovava in seguito alle indagini sulla strage di piazza Fontana a Milano.
Un’iniziativa firmata dagli anarchici palermitani di Libert’Aria che ha fatto molto discutere. «Ci sembrava importante mantenere la memoria storica e attualità del presente – dice Antonio Rampolla -. La strage di piazza Fontana fu il primo tentativo di fermare quello spirito e quella voglia di cambiamento del Paese, del quale gli anarchici furono tra i principali fautori».
Uno dei manifesti si trova pure affisso al teatro Montevergini, dove domani a partire dalle ore 17 si svolgerà un altro incontro sul tema dell’autogoverno e delle forme di governo neo-municipaliste – dopo il primo confronto con l’ex asilo Filangeri di Napoli – che vede la collaborazione proprio degli anarchici palermitani. «La risposta alla domanda «”Che Europa vogliamo” – si legge nell’evento Facebook – risiede nella possibilità di costruire le “città che vogliamo”».
L’incontro si terrà sotto forma di tavola rotonda, attraverso un confronto col calabrese Domenico Liguori e il docente palermitano Salvo Vaccaro. Liguori fa parte della Federazione Municipale di Base di Spezzano albanese, nella provincia di Cosenza: un’associazione comunalista che si muove all’insegna dell’autogestione – in piena autonomia dall’amministrazione comunale – e interviene sulle problematiche comunitarie e territoriali dal mondo del lavoro ai servizi, all’urbanistica, all’ambiente, al cooperativismo.
«Una struttura di autogoverno che esiste da più di 20 anni – spiega Rampolla – che vogliamo sottoporre all’attenzione dei palermitani per capire che è possibile intervenire sulle questioni sociali senza dover sottostare a partiti, associazioni e autorità di sorta, in modo informale. D’altra parte a Spezzano c’è una grossa tradizione rivoluzionaria non solo anarchica, che ha visto ad esempio nascere in quel paese Giovanni Orazio Rinaldi, uno dei fondatori del Partito Comunista Italiano».
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