LAMMINISTRAZIONE COMUNALE RIVENDICA LA GESTIONE DELLA COSTA. COMPRESI DI APPRODI DELLACQUASANTA, ARENELLA E SANTERASMO. ALLAUTORITA PORTUALE RESTEREBBE SOLO LA CALA. UN SILURO A CHI PENSAVA DI AVERE ESAUTORATO LA CITTA
A partire dal 1 gennaio 2016, a Palermo, dovremmo avere all’attivo servizi marittimi (porti ed approdi), nonché le attività connesse ai traffici lungo tutta la città. Verrà recuperata la costa nord, dal porticciolo di Sant’Erasmo sino all’Acqua dei Corsari. Della costa sud della città, che misura circa 7 chilometri, il 54 per cento dovrebbe andare ai privati, che dovrebbero investire in attività legate alla destinazione d’uso di quella porzione di territorio.
Il tema è stato affrontato oggi nel corso di una conferenza stampa convocata dal Sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore per la Pianificazione del territorio e della costa, ingegnere Tullio Giuffrè. Loccasione per presentare il Piano d’uso del demanio marittimo della città di Palermo.
Il Sindaco Orlando ha per sommi capi illustrato gli obiettivi del Piano e le procedure che vedono al centro delle decisioni la Regione siciliana, titolare del demanio marittimo, del quale il Comune di Palermo ne propone un programma d’uso.
Le questioni essenziali, secondo la proposta comunale, sono due. La prima attiene al recupero ambientale delle aree prospicienti la costa sud, largamente inquinate a causa degli scarichi fognari a mare; l’altra è la modifica dell’attuale classificazione dei porti della città che, allo stato attuale, sono tutti classificati di terza classe e, in forza di tale classificazione, rientrano tutti nella competenza dell’Autorità portuale.
A parere dell’amministrazione cittadina, questa classificazione va rivista al fine di recuperare alla competenza comunale i porti dellArenella, dellAcquasanta e di Sant’Erasmo. L’unica eccezione potrebbe essere rappresentata dal porto della Cala per il fatto che oggettivamente possa ritenersi inserito nell’area del porto commerciale di Palermo.
Una notazione di qualche interesse pubblico è la previsione di ridurre di due chilometri di costa l’attuale assegnazione ai privati delle porzioni della costa nord. Infatti, dei 22 chilometri della costa nord va rilevato che sei chilometri di questa sono da ritenere inaccessibili e, dei restanti 16, il 32 per cento è affidato in concessione ai privati.
I ventidue chilometri della costa nord vanno dall’Arenella a Sferracavallo. Il piano presentato dal Sindaco e dall’assessore delegato dovrà seguire una complessa procedura di approvazione che prevede in primo luogo la decisione del Consiglio comunale e successivamente la ratifica definitiva della Regione siciliana, in quanto questa, come già ricordato, è la proprietaria del demanio marittimo del quale il Comune di Palermo, in quanto affidatario, ritiene di farne l’uso descritto nel Piano appositamente adottato.
La discussione con i giornalisti si è soffermata sul rapporto oggi intercorrente tra il Comune e l’Autorità portuale, rispetto al quale l’amministrazione comunale dimostra di avere le idee abbastanza chiare: va rivista la classificazione dei porti minori della città, nel senso che essi debbono essere classificati di quarta classe e rientrare così nella competenza gestionale del Comune, secondo quanto previsto dal Regio decreto n.3095 del 1885.
La medesima certezza il Sindaco ha dimostrato di non avere rispetto ad una nostra domanda sulla previsione del Piano rispetto alla destinazione d’uso dell’area cosiddetta della Chimica Arenella, atteso che essa attualmente è fortemente segnata dalla discrezionalità mafiosa della zona. Rispetto a questo tema il Sindaco ha informato che è allo studio degli uffici comunali la questione inerente a questarea nel contesto della riconsiderazione che investe anche la questione del cimitero di Vergine Maria (cioè dei Rotoli). Definita tale ricognizione, di wuestarea si provvederà all’utilizzo mediante la formula del project financing.
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