“La risposta alla crisi dei partiti è la partecipazione. La Rete 2018 è nata per costringere il sistema dei partiti morente ad uscire dal tunnel delle caste e a contribuire ad un intransigente rinnovamento, ma auspichiamo che già nel 2013 si affermi una presenza elettorale in grado di rappresentare l’alternativa popolare alle politiche senz’anima sociale del governo Monti e che contrasti il vero e proprio furto di futuro e di democrazia che questo governo sta esercitando soprattutto nei confronti delle nuove generazioni”.
Lo ha dichiarato Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, chiudendo oggi ad Acquasparta, in Umbria, il periodico incontro promosso da alcuni anni da appartenenti al Movimento che lo stesso Orlando fondò negli anni ’90, la Rete appunto.
L’appuntamento, giunto al 10 incontro, è stato quest’anno dedicato all’indignazione, all’ascolto del disagio di un Paese mortificato dal berlusconismo e stremato dal governo Monti. Sono intervenuti esponenti della società civile, delle associazioni, delle organizzazioni di categoria, della Tavola della Pace (Flavio Lotti), alle ACLI (Vincenzo Menna), degli Amici della Terra (Pierpaolo Mattioni), esponenti politici e sindaci (Niccolo Rinaldi, Fausto Bertinotti, Antonio Di Pietro, Carlo Costantini, Umberto Croppi, Antonio Borghesi, Felice Belisario, Roberto Balzani, Luigi De Magistris, Roberto Di Giovanpaolo, Giorgio Del Ghinghero), del comitato Cambiare si può (Massimo Torelli, Antonio Ingroia), giovani tutta Italia ed in collegamento dagli Stati Uniti d’America Aldo Civico (Ruetgers University, Newark).
“La Rete 2018 – ha detto Leoluca Orlando concludendo l’incontro – conferma di essere lievito culturale e sintesi politica, un movimento e non un recinto né un partito. Acclarata la morte dei partiti della Seconda Repubblica, lanciamo oggi in tanti l’idea di un grande movimento per la democrazia costituzionale, una rivoluzione morale e civile, che richiede la piena attuazione dell’articolo 49 della Costituzione sulla libertà di associazione in forme partitiche; un movimento senza appartenenze politico-ideologiche e quindi in grado di aggregare la maggioranza dei cittadini, e rispetto al quale le forze politiche devono porsi in ascolto e a servizio della più ampia partecipazione democratica, chiave di volta per affrontare la crisi del rapporto fra politica e sistema finanziario e del rapporto fra uomo e ambiente.”
“Il progetto è ambizioso – afferma Orlando – e si allarga al 2018, oltre le tattiche politiche attuali, ma è ovvio che non possiamo non auspicare anche alle prossime elezioni politiche, una presenza che sia alternativa nella pratica e nella filosofia, alle politiche antisociali del Governo Monti”.
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