Un furto che lascia una profonda sensazione di amarezza. È quanto accaduto nella notte di venerdì a Lentini, in provincia di Siracusa, dove sono stati rubati una quindicina di salvadanai e una cassetta contenenti le offerte per l’associazione Manuela e Michele che si occupa di assistenza ai bambini affetti da leucemia. «È una carognata, non ce l’aspettavamo», commenta Vincenzo Laezza, fino a pochi giorni fa presidente della onlus e tra i suoi fondatori.
L’associazione è nata in onore di Manuela, figlia di Laezza, e Michele, un altro piccolo malato di leucemia. Due bambini di otto e sette anni morti a poco tempo di distanza l’una dall’altro. «Il ricavato di queste raccolte viene diviso tra donazioni a grossi enti di ricerca e sostegno alle famiglie che non possono affrontare i viaggi della speranza». La leucemia nella cittadina siracusana è una patologia che negli ultimi vent’anni ha subito un anomalo aumento nel numero di casi diagnosticati, soprattutto in età molto giovane. Una condizione alla base anche di azioni giudiziarie.
I salvadanai e la cassetta in legno per le offerte erano stati esposti in diversi negozi ed esercizi commerciali, per poi essere riportati nella sede della onlus, in via Margherita. «Con un piede di porco hanno forzato la porta – racconta Vincenzo Laezza, ispettore di polizia in pensione – Poi hanno messo a soqquadro tutto. Hanno lasciato solo un salvadanaio perché era vuoto». Impossibile stabilire la cifra rubata, perché il denaro non era ancora stato contato.
«Questa è la seconda volta che subiamo un furto – continua Laezza – La prima, quattro anni fa, hanno rubato delle uova di Pasqua che avevamo comprato per rivenderle durante una raccolta fondi. In quell’occasione le abbiamo ritrovate quasi tutte». Stavolta, invece, il danno è più consistente. «Aiutiamo chi non può permetterselo ad affrontare viaggi negli ospedali specializzati a Genova, Parigi, Pavia, Roma. In questi anni abbiamo sostenuto circa 200 famiglie».
L’associazione Manuela e Michele raccoglie circa 80 nuclei familiari tra i soci, molti dei quali hanno davanti a sé il duro cammino legato alla presenza di persone care affette da leucemia. «Aiutiamo persone di Lentini, Carlentini e Francofonte. Abbiamo sovvenzionato la casa dell’accoglienza per le famiglie al policlinico di Catania», oltre ad aver acquistato macchinari per il reparto pediatrico del vicino ospedale di Lentini.
Su chi possano essere gli autori del furto, l’ex presidente non si sbilancia. «Sicuramente non si tratta di persone per bene. Noi aiutiamo tutti – sottolinea con forza – Non guardiamo la fedina penale, ma il problema. Cose del genere non si fanno, non ci sono giustificazioni». Adesso, per rimediare al danno, «faremo delle attività in più; già avevamo delle idee su come destinare quei soldi».
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