Legge sulle ferrovie turistiche, esclusa Palermo «In provincia poche linee e difficili da utilizzare»

Il 2 agosto scorso è stato approvata dal Parlamento la legge sull’istituzione delle ferrovie turistiche, per il reimpiego di linee in disuso o in dismissione e che attraversano aree di particolare pregio naturalistico e archeologico. E tra i 18 tratti individuati dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (a cui in seguito potranno aggiungersene altri) non ce n’è neanche uno palermitano; tre sono comunque siciliani (Alcantara-Randazzo, Castelvetrano-Porto Palo di Menfi, Agrigento Bassa-Porto Empedocle). 

Un’esclusione che non sorprende Daniele Fucarino, presidente dell’associazione Treno Doc che dal 1995 opera, attraverso un gruppo di appassionati e in convenzione con la Fondazione FS Italiane, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, per il restauro e il mantenimento del decoro dei mezzi ferroviari e per la promozione e realizzazione di manifestazioni turistico culturali con i treni d’epoca. «In provincia c’è qualche linea di scartamento e quasi impossibile da riprendere – commenta Fucarino -. Un tratto interessante sarebbe potuto essere quello per Corleone, ma ormai non c’è più niente, la linea è stata tagliata via dall’urbanizzazione e dalla costruzione dello scorrimento veloce Palermo-Agrigento». 

In ogni caso c’è ancora tempo: l’individuazione delle tratte ferroviarie interessate avverrà con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, in coerenza con il Piano Strategico del Turismo. Il provvedimento dovrà essere adottato a 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Le tratte al momento individuate hanno in ogni caso alle spalle uno studio di fattibilità. Nella gestione possono essere coinvolte associazioni e organizzazioni di volontariato operanti nei settori ferroviario, turistico, culturale e ambientale, come già peraltro succede spesso per molte delle linee individuate. E la legge prevede anche la possibilità, evitando ovviamente ogni forma di commistione con la circolazione dei treni, che sulle linee ferroviarie dismesse o sospese possano circolare i cosiddetti ferrocicli, vale a dire i veicoli a pedalata naturale o assistita su rotaia.

Al momento, come ricorda lo stesso Fucarino, l’unico progetto di recupero di una tratta ferroviaria riguarda la cosiddetta greenway Palermo-Monreale (vale a dire la riconversione del tracciato dell’ex ferrovia Palermo-Camporeale) per la quale lo scorso mese il Comune ha approvato i bandi di concorso per la fase preliminare della progettazione, che partirà in entrambi i casi con un concorso di idee gestito tramite una piattaforma informatica.

Andrea Turco

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