Lega Nord sì, Lega Nord no: Miccichè si decida

Scrive il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè nell’ultimo post del suo blogh: “La Lega Nord, fin dalla sua nascita, ha agito come nessun altro partito negli ultimi anni ha saputo fare al Nord. Ha saputo rappresentare, a volte anche duramente e non senza conseguenze politiche nazionali, le esigenze di un territorio: il Nord Italia”.

“Quando nacque Forza del Sud, nel 2010 – prosegue l’esponente del movimento arancione – l’idea che ne accompagnò la costituzione era la stessa che aveva portato la Lega Nord ad essere determinante in molte scelte dei Governi: difendere le prerogative del territorio d’appartenenza. Un gruppo di parlamentari del Sud avrebbe agito per il bene del Sud”.

“Oggi – dice ancora Miccichè – Grande Sud ha raccolto l’esperienza maturata in due anni di presenza sul territorio, ha selezionato una classe dirigente all’altezza del compito che ci attende e si appresta a proporsi come degno rappresentante del Mezzogiorno. Essere presenti in coalizione con la Lega Nord è una sorta di ‘garanzia’ per il Sud. Nel prossimo Parlamento gli interessi di una parte del Paese saranno tutelati dalla Lega, ma questa volta, finalmente, anche l’altra metà d’Italia avrà rappresentanti all’altezza che sapranno difenderne le prerogative”.

“Saremo noi di Grande Sud – conclude Miccichè – la garanzia di tutto ciò. Entrambi i partiti territoriali garantiranno l’equilibrio delle attenzioni che il futuro Governo di centrodestra saprà certamente dare all’Italia”.

Nel complesso, a parte qualche dubbio sulla lega Nord che garantisce il Sud, o sul futuro Governo nazionale di centrodestra, il ragionamento politico potrebbe andare. L’onorevole Miccichè, però, ci dovrebbe spiegare perché queste cose non le ha dette nel luglio scorso, quando diceva l’esatto contrario: e cioè che Grande Sud non poteva essere alleato del Pdl perché questo partito era alleato della Lega Nord.

Sei, sette mesi fa la Lega Nord non andava bene, ora va bene. Perché? Magari siamo un po’ idealisti, però siamo stanchi dei politici che un giorno dicono una cosa e qualche mese dopo affermano l’esatto contrario, fidando sul fatto – come ci ha ricordato qualche giorno fa in un post l’amico Pasquale Hamel – che gli italiani (in questo caso i meridionali) hanno la memoria corta.

Noi non abbiamo la memoria corta. Cerchiamo solo di capire come stanno le cose. Nell’interesse dei nostri lettori.

 

Redazione

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