L’eclissi solare dalla chiesa di San Nicolò l’Arena «Fenomeni su cui si è basato il nostro calendario»

«Abbiamo deciso di seguire tutte le fasi dell’eclissi, registrando una grande partecipazione di curiosi, per lo più studenti universitari e dei licei». E’ entusiasta il geologo Giuseppe Sperlinga, uno degli organizzatori dell’appuntamento astronomico realizzato dall’associazione Stelle e Ambiente. Il gruppo ha reso omaggio all’evento astronomico del giorno portando sul sagrato della basilica di San Nicolò l’Arena due telescopi debitamente attrezzati per l’osservazione dell’eclissi solare parziale

«Ne abbiamo dotato uno di un filtro scuro in milar, mentre su un altro abbiamo applicato un piano bianco sul quale è stata proiettata l’immagine del disco solare», ha spiegato Sperlinga al gruppo dei curiosi. Che si sono informati sugli appuntamenti simili passati e futuri. «Per la città di Catania è storica l’eclissi del 1961 durante la quale nell’Italia centrale il sole venne oscurato per circa l’80 per cento. Oggi registriamo un’oscuramento del 41 per cento, ma tengo a precisare che per la prossima – continua Sperlinga – dovremo aspettare il 2027, quando la totalità dell’eclissi avrà il suo centro a Lampedusa». 

A seguire questo primo momento della manifestazione, la visione dell’andamento del disco solare sulla meridiana ottocentesca all’interno della cappella. Una delle più complete e funzionanti d’Italia. «La Sicilia – ha spiegato il geometra Michele Trobia – conserva ben otto antiche meridiane ma quella etnea è una delle più belle». La meridiana di San Nicolò l’Arena è stata realizzata nel 1841 dallo studioso tedesco Sartorius e dal collega danese Peter, su commissione dei padri benedettini. 

Alle 12.07 la proiezione del sole è entrata dal foro gnomico del soffitto della cappella e si è proiettata sulla lunga meridiana della basilica. «Questo fenomeno si verifica solo quando il sole è alto e si trova all’equinozio come in questo momento, a declinazione zero, ed è qualcosa di meraviglioso», aggiunge Trobia. Che prosegue: «L’importanza di appuntamenti del genere rientra anche nella vita quotidiana, perché è su questi fenomeni che, nel corso del tempo, si è strutturato il nostro calendario gregoriano». La spiegazione di Trobia è semplice: «Anticamente si decise di realizzare le meridiane all’interno delle chiese in modo da determinare con precisione l’equinozio di primavera dal quale dipende la data delle Pasqua e di tutte le successive feste cristiane». 

L’appuntamento odierno rientra nelle attività a carattere astronomico e divulgativo organizzate dall’associazione Stelle e Ambiente. «Siamo un’organizzazione no profit, ci autofinanziamo senza aspettare fondi pubblici e oggi abbiamo chiesto soltanto un contributo economico libero fornendo in cambio un vetro saldatore per osservare l’eclissi o una pubblicazione scientifica. Ma la cosa più bella rimane sempre vedere che la gente è ancora interessata ai grandi fenomeni della natura», conclude Sperlinga.

Cassandra Di Giacomo

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