Le riforme del Governo Renzi? Consegnare l’Italia ai tedeschi

FATECI CASO: IL RIFORMISMO DELL’ATTUALE CAPO DEL GOVERNO NON RIGUARDA L’ECONOMIA, MA LO SMANTELLAMENTO SISTEMATICO DEI PRESIDI DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: ABOLIZIONE DEL SENATO, ABOLIZIONE DELLE REGIONI, ABOLIZIONE DELLE PROVINCE. ALTRO CHE RILANCIO DELL’OCCUPAZIONE!

di Economicus

Non passa giorno senza che le tv non celebrino le “grandi riforme” del Governo Renzi. Tutti a ‘sparare’ contro chi, nel nostro Paese, si rifiuta di modernizzare, modernizzare, modernizzare…

Se poi, però, andiamo a vedere di che riforma si tratta, ci accorgiamo della grande truffa mediatica in corso.

In Italia, fino a prova contraria, il problema è l’economia bloccata. Ovvero consumi bassi, i redditi bassi, la disoccupazione alle stelle. Imprese boccheggianti che non riescono a esportare perché l’euro ‘pesante’ rende i prodotti del made in Italy poco competitivi.

Per essere precisi, non sono i nostri prodotti poco competitivi: è l’euro che li rende tali.

Oggi, l’euro, è il vero problema: è la causa prima del blocco dell’economia italiana. Cos’ha fatto il Governo Renzi per affrontare questo problema? Nulla.

Ricordiamo che la prima ‘riforma’ messa in pista dal Governo Renzi è stata quella elettorale. Patteggiata con Berlusconi. Dopo avere approvato la riforma elettorale della Camera dei deputati alla Camera dei deputati, tutto si è bloccato. Avrebbe dovuto pronunciarsi il Senato su una legge elettorale che, tecnicamente, fa più schifo del Porcellum

Invece Renzi ci ha ripensato e la sua attenzione si è concentrata sull’abolizione del Senato. Che cosa c’entra il Senato – e la sua abolizione – con la crisi drammatica delle imprese italiane che non esportano a causa dell’euro ‘pesante’ non si capisce.

O meglio, una ragione c’è. In questo momento tutto il ‘riformismo’ del Governo Renzi è concentrato sull’abolizione dei più importanti presidi di partecipazione e di democrazia.

Renzi vuole abolire il Senato. E vuole anche sbarazzarsi delle Regioni. Comprese quello a Statuto speciale.

La verità è che Renzi fa gli interessi non dell’Italia e degl’italiani, ma di chi oggi, attraverso la truffa della moneta unica europea – perché l’euro è una truffa monetaria a tutti gli effetti – vuole ridurre gli spazi di democrazia nel nostro Paese.

La ciambella gli è riuscita male con le Province. Ma è comunque una vittoria di chi vuole abolire i presidi di democrazia, perché queste Province metropolitane, alla fine, o tartasseranno i cittadini con altre tasse, o moriranno perché il Governo centrale non gli darà soldi.

La stessa cosa – come già detto – il Governo Renzi si propone di fare con le Regioni. Che, nella testa di questo signore che occupa Palazzo Chigi, dovrebbero essere abolite. Tutte. Così come dovrebbe essere abolito il Senato.

Come potete notare, Renzi punta ad abolire tutti i presidi di democrazia: ovvero tre importanti presidi – Province, Regioni e Senato – mediante le quali i cittadini amministrano e controllano, con i propri rappresentanti eletti democraticamente, il nostro Paese.

Quello di Renzi è un riformismo di stampo fascista. L’attuale capo del Governo si propone di attuare un regime totalitario. La parola può sembrare grossa, ma i fatti stanno proprio in questi termini.

Ricordiamo ai nostri lettori che il nostro Paese ha firmato un trattato internazionale – del quale si sente parlare pochissimo – in base al quale non siamo più padroni del nostro Bilancio dello Stato. Il trattato internazionale è il Two Pack, imposto al nostro Paese dalla Germania In base a tale trattato è Bruxelles che pronuncia l’ultima parola del Bilancio dello Stato del nostro Paese. Una totale follia.

Ripetiamo: nessuno ne parla, ma è così. L’Italia non ha perso solo la sovranità monetaria: ha perso anche la sovranità sul Bilancio.

L’unica cosa che ci rimane è il come possiamo spendere i soldi che la Banca centrale europea ci assegna. Ed è lì che la Germania – che ormai controlla l’Europa dell’euro – sta intervenendo. Intimando a Renzi di abolire Province, Regioni e Senato, tutto passerà da una sola Camera che deciderà per tutto il Paese. Come in una dittatura.

Controllare gli eletti di una sola Camera – senza Province, senza Regioni e senza Senato – per i tedeschi sarà un gioco da ragazzi.

In piedi resteranno solo i Comuni. Che, non a caso, vengono ricattati perché tenuti senza soldi.

E’ necessario opporsi al disegno antidemocratico di Renzi, che sta usando un Partito – il PD – che nulla ha a che vedere con il suo disegno politico.

Il progetto di Renzi, o meglio, della Germania, è quello di trasformare l’Italia in una sorta di colonia tedesca. E ci stanno già provando. Sui giornali è passato sotto silenzio il tentativo di società tedesche di rilevare la gestione dei lidi italiani del Nord Est del nostro Paese. Cosa, questa, che ha provocato le vive proteste degli imprenditori italiani del settore che, guarda caso, sono tartassati dal Fisco.

Tra qualche mese proveranno anche a rilevare, pezzo a pezzo, altri ‘pezzi’ dell’Italia. E’ solo questione di tempo.

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Redazione

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