Le polemiche sulle elezioni di Siracusa: l’ultima parola la pronuncerà la Cassazione

QUESTO PERCHE’ LA PRESIDENZA DELL’ARS HA PRESENTATO RICORSO AVVERSO LA DECISIONE DEL CGA SOLLEVANDO IL DIFETTO DI GIURISDIZIONE

Torniamo sulla vicenda delle elezioni regionali di ‘recupero’ di Siracusa, perché le polemiche – in parte sbagliate e futili – continuano a imperversare.

Tutti d’accordo sul fatto che il pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) che ha disposto la ripetizione delle elezioni in nove seggi di Rosolini e Pachino sia stato irrituale. Anche se non possiamo tacere che questa decisione è arrivata dopo la sparizione delle schede votate.

Per la prossima settimana è atteso il verbale di proclamazione degli eletti. Di questo si dovrebbe occupare la Commissione elettorale di Siracusa, presieduta da un magistrato.

Dopo la proclamazione degli eletti – con l’unica novità di Pippo Gennuso che andrà a sostituire Pippo Gianni – ci dovrebbe essere l’insediamento e poi la riunione della Commissione verifica di poteri.

Ci hanno spiegato che ad insediarsi sarà soltanto Gennuso, mentre gli altri cinque parlamentari del collegio di Siracusa riconfermati – già deputati – vengono considerati già insediati, anche se sono passati dal vaglio di un secondo passaggio elettorale. Sarà…

Detto questo – per entrare nel cuore delle polemiche di questi giorni – va detto che il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che nei giorni scorsi è stato attaccato da Pippo Gianni (che forse intuiva che non sarebbe stato rieletto?) e da un altro parlamentare del collegio di Siracusa, Vincenzo Vinciullo, ha difeso l’Autonomia siciliana.

Lo diciamo per onestà di cronaca, perché, pur non avendo letto le ‘carte’, sappiamo che la presidenza dell’Ars, avverso il pronunciamento del Cga, ha presentato ricorso presso la Corte di Cassazione sollevando il difetto di giurisdizione. E l’ha fatto, così come prevede la legge, tramite l’Avvocatura dello Stato.

In parole più semplici, la presidenza dell’Ars ha chiesto alla Cassazione: il Cga ha titolo per pronunciarsi sulla vicenda elettorale regionale?

A questa domanda risponderà tra qualche tempo la Cassazione.

Dunque la difesa delle prerogative autonomiste c’è stata, nei termini di legge.

Cosa e quando risponderà la Cassazione non lo sappiamo. In teoria, se la Suprema Corte dovesse accogliere il ricorso della presidenza dell’Ars e dovesse stabilire che il Cga non ha titolo per pronunciarsi sulle elezioni regionali, Pippo Gianni – che in forza di questa mini-tornata elettorale nel collegio di Siracusa è stato battuto e sostituito a Pippo Gennuso – potrebbe rientrare all’Ars.

Non è da escludere che la Cassazione chiuda la questione dicendo che, con le elezioni di recupero, è cessata la materia del contendere.

In conclusione, coloro i quali dicono che il Cga ha vulnerato le prerogative autonomiste imponendo un secondo turno elettorale non sbagliano del tutto. Ma ci chiediamo cosa avrebbero dovuto decidere, in alternativa, i giudici del Cga davanti alla sparizione di schede votate. 

Anche se amministrativi, i giudici del Cga sono, per l’appunto, giudici chiamati ad amministrare la giustizia. E se persone di grande esperienza hanno adottato una decisione così difficile – e grave – avranno avuto le loro buone ragioni.         

Redazione

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