«Il voto che diamo è due, non merita di più», dichiara il consigliere di Area centro destra, Manlio Messina. Fanno il punto della situazione i consiglieri dell’opposizione dopo un anno di amministrazione Bianco e la somma delle valutazioni che ne fanno è di certo negativa. Metaforico dunque il foglio bianco con cui scelgono di farsi fotografare.
Tante le lacune e le difficoltà lamentate dai consiglieri questa mattina durante una conferenza stampa a palazzo degli Elefanti. «L’amministrazione ha perso il contatto con il territorio promesso in campagna elettorale», afferma Carmelo Coppolino, di Grande Catania. Tanti i capi di imputazione a cominciare da quello che è considerato uno dei più grandi flop dell’amministrazione guidata da Enzo Bianco: l’abbattimento del ponte del tondo Gioeni. «Abbiamo denunciato il navigare a vista dell’amministrazione già da un anno – afferma Manlio Messina -. Al di là del fatto che non era necessaria la demolizione, la mancanza di programmazione ha creato e creerà tantissime difficoltà ai cittadini perché paralizza il traffico e soprattutto, a detta del direttore dei lavori, il torna indietro su via Petraro non sarà sicuro. Abbiamo una forte responsabilità per la nostra città, non possiamo rimanere indifferenti di fronte a queste cose», continua.
Ma l’abbattimento del ponte è solo uno degli esempi che i consiglieri di opposizione fanno per attaccare l’amministrazione Bianco. «La città è sempre più sporca e i cittadini sono costretti a pagare tra le tariffe più alte d’Italia per un servizio inefficiente», dichiara Giuseppe Castiglione. «La raccolta differenziata non parte, la derattizzazione non viene mai effettuata e le strade sono al buio», lamenta Santi Bosco di Forza Italia. Andrea Barresi, del gruppo consiliare Grande Catania, punta poi l’attenzione sulla «drammatica situazione del commercio, cristallizzata sull’abusivismo», dice.
«Ma serve anche un’azione per i servizi sociali e un’attenzione a tutte le periferie», dichiara il consigliere Sebi Anastasi, critico anche nei confronti delle politiche per turismo e sport. «Stiamo assistendo a un progressivo abbandono dei presidi di legalità come scuole e centri di aggregazione nei quartieri periferici e non possiamo permettercelo. Il rispetto del legalità è un cavallo di battaglia elettorale fino adesso poco rispettato», conclude Tuccio Tringale.
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